Il vaccino Covid di Pfizer-BioNTech è stato efficace nel 93% dei casi in Israele, garantendo una quasi totale protezione contro il virus: lo ha annunciato giovedì 11 febbraio il fornitore di servizi sanitari del Paese, confermando risultati che sembrano mostrare che il trattamento funziona, come sperato, anche su un enorme campione di persone, confermando il successo delle campagne vaccinali su larga scala.
Zero decessi per Covid su 523 mila soggetti trattati con il vaccino Pfizer in Israele
Il Maccabi Health Services, noto come Kupat Holim Maccabi, una delle quattro organizzazioni sanitarie attive e operanti in Israele, ha affermato di aver immunizzato circa 523 mila persone grazie alla somministrazione di entrambe le dosi del vaccino Pfizer. Dal monitoraggio ufficiale, inoltre, è emerso che solo 544 persone – lo 0,1% – hanno poi successivamente contratto il coronavirus, sette o più giorni dopo aver ricevuto la seconda dose, ma di queste nessuna è morta. Su 523 mila soggetti vaccinati solo 15 sono stati ricoverati in ospedale: otto in condizioni lievi, tre in condizioni moderate e quattro in condizioni gravi, ma nessuno ha perso la vita a seguito dell’infezione.
“Questi dati dimostrano in modo inequivocabile che il vaccino è molto efficace e non abbiamo dubbi che abbia salvato la vita a molti israeliani”, ha affermato Miri Mizrahi Reuveni, funzionario senior del Maccabi, al Times of Israel. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, invece, sulla base dei risultati raggiungi ha promesso che l’intero Paese sarà completamente immunizzato entro marzo.
Vaccino Covid, perché gli occhi di tutti sono puntati su Israele
Gli ultimi studi clinici hanno dimostrato un’efficacia pari al 94% del vaccino di Pfizer, ma Israele rappresenta oggi il miglior esempio delle sue prestazioni nel mondo reale, poiché la campagna di vaccinazione nel Paese è iniziata presto e ha già raggiunto più di un quarto della sua popolazione. Un modello in scala reale che dimostra gli effetti positivi della vaccinazione di massa contro il Coronavirus.
Pfizer, infatti, sta monitorando il sistema israeliano su base settimanale, per approfondimenti da utilizzare come riferimento in tutto il mondo, ma anche per verificare se il trattamento funziona contro varianti più infettive. Finora ha dimostrato di funzionare contro la variante identificata per la prima volta nel Regno Unito, ma non è ancora chiaro se lo stesso vale per la variante trovata in Sud Africa.
“Finora abbiamo identificato la stessa efficacia dal 90% al 95% contro il ceppo britannico”, ha detto a Reuters Hezi Levi, direttore generale del ministero della Salute israeliano. “È troppo presto per dire qualcosa sulla variante sudafricana”.
Israele si è assicurata otto milioni di dosi del vaccino Pfizer e sei milioni di dosi di Moderna grazie ad accordi anticipati, pagando – secondo quanto emerso – il doppio del tasso dei paesi europei per garantire una fornitura affidabile.
Secondo la Johns Hopkins University, più di 2,3 milioni di israeliani sono stati completamente vaccinati, circa il 27% della popolazione, raggiungendo una cifra di persone immunizzate superiore a qualsiasi altra parte del mondo.