Cosa c’è scritto nei documenti segreti Usa finiti sui social

Dai documenti segreti degli Stati Uniti finiti online, emergono i rapporti dell'intelligence americana sulla superiorità militare cinese nello stretto di Taiwan

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Non solo i piani di guerra per sostenere Kiev nella controffensiva contro la Russia. Nei documenti segreti trafugati dalla presunta talpa del Pentagono Jack Texeira e diffusi sui social ci sarebbero anche le analisi delle forze armate Usa sulla forza dell’esercito cinese in relazione ai timori di un’invasione di Taiwan.

Documenti Usa sui social: i report sulla Cina

Secondo quanto riportato dai media internazionali rispetto ai contenuti delle carte top secret finite online, l’intelligence americana riconoscerebbe nei suoi rapporti la superiorità di Pechino nello stretto di Formosa (qui abbiamo spiegato chi è la presunta talpa del Pentagono arrestata dall’Fbi). Da quanto emerso, gli Usa ritengono che in caso di guerra i caccia cinesi accerchierebbero l’isola conquistando velocemente lo spazio aereo tutto intorno.

Le preoccupazioni del Pentagono sulle tensioni nel Pacifico occidentale sono quanto mai attuali, dopo le manovre militari su larga scala con le quali la Cina ha circondato Taiwan. 

I tre giorni di esercitazioni congiunte messe in scena dal Dragone hanno avuto l’obiettivo dichiarato di simulare attacchi con “munizioni vere” nei confronti di Taipei, mobilitando, soltanto nell’ultimo giorno, 11 navi da guerra e 59 aerei cinesi, che hanno ripetutamente superato la linea mediana dello stretto.

In risposta alle provocazioni militari della Cina, gli Stati Uniti hanno inviato il cacciatorpediniere americano Uss Milius, il quale ha effettuato domenica 16 aprile “un transito di routine nello Stretto di Taiwan in acque in cui si applicano le libertà di navigazione e il sorvolo in alto mare in conformità con il diritto internazionale”. Un’operazione che, come ha dichiarato la Settima flotta americana, “dimostra l’impegno degli Usa per un Indo-Pacifico libero e aperto”, ma anche i timori sul rischio di un’escalation.

Stando a quanto riportato dal Washinton Post, tra i documenti classificati del Pentagono finiti sui social, gli Stati Uniti valutano che soltanto metà dell’aviazione taiwanese sarebbe in grado di battagliare contro i caccia cinesi e che, in caso di attacco improvviso, le forze aeree dell’isola avrebbero bisogno di una settimana per mettere a riparo i propri jet, mentre il nemico avrebbe tutto il tempo di fare piazza pulita.

Il sistema di difesa di Taipei, inoltre, non sarebbe nemmeno in grado di individuare con precisione i missili lanciati dall’esercito cinese, tra i quali a destare maggiore preoccupazione è il DF-27, un’arma ipersonica con un raggio tra i 5 mila e gli 8 mila chilometri che secondo gli analisti del Pentagono “avrebbe un’alta probabilità” di perforare i sistemi di difesa degli Stati Uniti.

Diverse pagine nei file dell’intelligence trapelati online sarebbero poi dedicate al capitolo dei palloni spia cinesi, che hanno suscitato l’allarme nei cieli americani dopo che un “balloon” con sistemi altamente sofisticati ha sorvolato da Ovest a Est gli Usa prima di essere abbattuto lo scorso 5 febbraio. Le carte top secret rivelerebbero ora che altri quatto palloni hanno volato sopra obiettivi sensibili senza essere abbattuti dall’Us Air Force (qui avevamo spiegato cosa c’è dietro il “balloon gate”).

Documenti Usa sui social: la guerra in Ucraina

Oltre alla tensioni con la Cina nello stretto di Taiwan, buona parte dei circa cento documenti resi pubblici in seguito alla fuga di informazioni dal Pentagono affronterebbero la guerra in Ucraina, che, stando alle valutazioni dell’intelligence, continuerà anche per tutto il 2024 (qui avevamo parlato del piano della Nato in Ucraina).

Secondo il New York Times, documenti aggiuntivi che non facevano parte del primo blocco apparso sui social network, dimostrerebbero il successo nell’infiltrazione delle agenzie di spionaggio americane nell’apparato d’intelligence e militare russo.

Da quanto emerso, gli Stati Uniti sarebbero talmente coinvolti nel conflitto che sarebbero stati in grado di passare dettagliate  informazioni militari di Mosca a Kiev.

Tra i diversi dossier redatti dall’intelligence americana, si scoprirebbe che ad aver ostacolato la vittoria della Russia contro l’Ucraina sarebbero stati i conflitti interni tra i diversi apparati di spionaggio e militari russi in tutti questi 13 mesi.

Gli Stati Uniti esprimerebbero inoltre dubbi per le condizioni della difesa ucraina, in particolar modo sullo “scudo” aereo tarato sui sistemi di era sovietica S-300 e Buk, che potrebbe esaurire la sua capacità di intercettazione dei missili nemici tra metà aprile e gli inizi di maggio.

Dalle carte top secret affiorerebbe, inoltre, l’attività di spionaggio delle agenzie americane nei confronti degli alleati, che andrebbe dal controllo delle comunicazioni del presidente ucraino Volodimi Zelensky fino al monitoraggio dei messaggi interni di altri governi, come quello della Corea del Sud (qui avevamo parlato dei piani di guerra degli Usa finiti sui social).