Marò, l’India chiude il caso: quanto ha pagato di risarcimento l’Italia

La Corte suprema indiana ha chiuso i procedimenti contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dopo il pagamento dei danni da parte dell'Italia

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

L’India ha chiuso tutti i procedimenti giudiziari a carico dei due marò Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, accusati di aver ucciso per errore due pescatori al largo del Kerala il 15 febbraio del 2012, in seguito al pagamento di un risarcimento. Dopo 9 anni si è concluso così uno degli incidenti diplomatici più noti della storia del nostro Paese, ma i due fucilieri di Marina attendono il processo in Italia.

Caso Marò chiuso, quanto ha pagato di risarcimento l’Italia: la decisione della Corte suprema indiana

La Corte suprema indiana ha infatti dichiarato di aver accettato il risarcimento di 100 milioni di rupie, pari a circa 1,1 milioni di euro, destinato dallo Stato italiano alle famiglie dei pescatori uccisi nel 2012, facendo così cadere tutti i procedimenti in corso.

Secondo quanto riportato dai media di Nuova Delhi, i giudici hanno ritenuto “ragionevole e adeguato” il pagamento di 80 milioni a favore degli eredi dei due pescatori, 40 ad ogni famiglia, e 20 milioni al proprietario dell’imbarcazione.

Oltre ai parenti di Ajeesh Pink e Valentine Jelastine e all’armatore Freddy Bosco, rimasto ferito nell’incidente, in questi mesi l’Italia ha riconosciuto i danni anche all’Unione Indiana e al governo locale del Kerala, lo stato dell’Unione del quale erano originari i due pescatori (qui spieghiamo come quello indiano sia uno dei 10 eserciti più potenti del mondo).

Caso Marò chiuso, quanto ha pagato di risarcimento l’Italia: la vicenda legale

La decisione è arrivata in seguito alla sentenza del luglio 2020 del Tribunale internazionale dell’Aja (dove Israele è stato accusato di genocidio), costituito nel 2015 allo scopo di risolvere la controversia tra i due Paesi.

La Corte internazionale ha riconosciuto “l’immunità funzionale” ai due marò, considerati personale dello Stato italiano nell’esercizio delle loro funzioni, stabilendo dunque nell’arbitrato che il processo penale venisse assegnato al nostro Paese affrontato un arbitrato fra India e Italia. Con l’obbligo però per l’Italia di trovare un accordo per il risarcimento del danno nei confronti dei pescatori e dell’armatore.

Caso Marò chiuso, quanto ha pagato di risarcimento l’Italia: le reazioni

Oltre alle reazioni soddisfatte e ai complimenti alla diplomazia italiana arrivati dalla politica, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al commissario europeo Paolo Gentiloni, la notizia è stata commentata così dalla moglie di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti: “Da nove anni sono costretta a parlare a nome di mio marito. A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare a qualsiasi manifestazione pubblica. È vincolato al segreto”.

“È ora – ha aggiunto – di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuole dire. Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla Procura di Roma”.

Già sentiti nel 2013, i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone verranno interrogati nuovamente dai pm di Roma nell’ambito dell’indagine di omicidio volontario per la morte di due pescatori.

“Adesso l’inchiesta italiana stabilirà se Girone e Latorre sono innocenti o colpevoli. Però, mi chiedo, se non dovessero emergere prove e i due marò risulteranno innocenti, cosa ha pagato l’Italia all’India, un riscatto?” si chiede il legale di Latorre, Fabio Anselmo.