Per circa un mese è stato considerato uno dei mediatori in grado di dissuadere Vladimir Putin dal proseguire la guerra in Ucraina (prima del conflitto avevamo parlato della possibilità di Draghi di giocarsi la “carta Berlusconi” con Putin). Alla fine, però, Silvio Berlusconi ha rotto il silenzio condannando le scelte del presidente russo. E lo ha fatto nel giorno del suo ritorno in presenza dopo tre anni, di fronte alle telecamere e ai duemila partecipanti alla convention di Forza Italia.
Le parole pronunciate dal Cavaliere non sembrano lasciare spiragli alla lunga e sincera amicizia col capo del Cremlino. Qualche giorno fa Putin non avrebbe inoltre risposto a una chiamata di Berlusconi.
Cosa pensa e cosa ha detto Berlusconi di Putin
Tra bandiere tricolori al vento e cori da stadio, Berlusconi non ha usato giri di parole per dire la sua sulle iniziative belliche della Russia in Ucraina. “Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso e addolorato dal comportamento di Vladimir Putin (qui abbiamo parlato del possibile golpe ai danni di Putin), che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero“, ha affermato il leader di Forza Italia.
“Lo avevo conosciuto vent’anni fa. Mi era sempre parso un uomo di grande buonsenso, di democrazia, di pace. Peccato davvero per quel che è successo”, si è rammaricato Berlusconi, che per oltre 40 minuti ha parlato dal palco allestito nella sala dell’Hotel Parco dei Principi, a Roma.
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Le parole su Bucha e sui crimini di guerra
Durante il suo intervento, Berlusconi ha parlato di “una stagione nella quale cupi venti di guerra soffiano sull’Europa“. Venti di guerra che, ha sottolineato, “devastano una nazione importante come l’Ucraina, e che non avremmo mai più creduto potessero ancora manifestarsi nel nostro continente”.
Dopo aver ricordato di aver sempre operato per cercare di includere “anche la Russia in una nuova architettura di sicurezza europea”, e aver spinto affinché l’Ue arrivasse a una comune politica di difesa, il Cavaliere ha pronunciato parole inequivocabili. “Assistiamo a un’aggressione senza precedenti messa in atto dalla Russia ai danni di un Paese neutrale come l’Ucraina, che sta combattendo con valore e determinazione per la sua libertà”.
Un’aggressione che, anziché portare la Russia in Europa “come io speravo”, l’ha portata “nelle braccia della Cina”. Di fronte “all’orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità“, afferma ancora il leader azzurro.
Ed è a questo punto che Berlusconi sembra rivolgere un messaggio direttamente a Putin (qui abbiamo spiegato chi è l’amante scomparsa di Putin e perché è così importante). In primis auspicando che i rapporti fra Russia, Stati Uniti ed Europa “tornino ad essere dialoganti”, poi ammettendo che “spetta alla Russia adesso fare un passo nella giusta direzione, facendo tacere le armi. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale e prioritario”.
La storia dell’amicizia fra Berlusconi e Putin
Ci sono tante immagini che ben descrivono l’amicizia tra Berlusconi e Putin, alcune delle quali estremamente efficaci a livello mediatico. Dalle battute di caccia alle vacanze in Italia, passando per regali “strani” per due miliardari sulla carta così diversi tra loro (trapunte personalizzate, letti a baldacchino, cavalli). Un avvenimento su tutti, però, descrive forse meglio il legame tra i due leader, entrambi partiti come outsider in politica.
Nel 2018, Berlusconi sabotò il vertice di Forza Italia per volare a Sochi a festeggiare il compleanno del presidente russo. Fu l’ennesima prova di un rapporto che andava oltre la facciata istituzionale. E che è nato vent’anni fa proprio a Sochi, dove l’allora capo del governo italiano si recò nell’aprile 2002 pre proporre a Putin la costituzione del Consiglio Nato-Russia. La questione sul tavolo era l’espansione dell’Alleanza atlantica a Est: un argomento che si è ripresentato in questo periodo con rinnovata veemenza.