Allarme nei cieli, cos’è successo al volo Ita e perché se ne parla

Un silenzio radio di 10 minuti ha tenuto in apprensione la torre di controllo e l'intera compagnia, che ha preso decisioni drastiche. L'aereo è atterrato senza problemi

Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio un volo Ita Airways, partito da New York e diretto a Roma, non ha risposto al centro radar francese. Sono stati 10 minuti di autentico “vuoto” di comunicazione con i controllori di terra, che hanno fatto temere il peggio e fatto scattare le procedure d’allarme che prevedono anche la messa in allerta dei caccia militari.

Cos’è successo sul volo Ita Airways AZ609

Il volo AZ609 della Ita Airways è partito da New York alle 16:37 locali (le 22:36 in Italia) diretto a Roma Fiumicino. Alle 4:13 italiane l’aereo entra nello spazio aereo francese, in corrispondenza della Regione di Brest. I piloti si mettono in contatto con la torre di controllo d’area, ottenendo le frequenze radio per comunicare con il controllore del successivo distretto di Bordeaux.

Alle 5:21 l’Airbus A330-200 entra nello spazio di competenza di Marsiglia. In quel momento è inserito il pilota automatico e dalla cabina non proviene alcuna risposta alle domande dei controllori di terra francesi per ben 10 minuti. Eppure si trattava di una procedura usuale: le torri di controllo dialogano costantemente con gli aerei in transito, anche soltanto per confermare le coordinate di navigazione. Com’è usuale che intervenga qualche problema di segnale, che è stata esattamente la prima interpretazione da parte dell’addetto al radar. Anche perché il volo stava seguendo la rotta prestabilita a una velocità plausibile (931 chilometri orari) e all’altitudine prevista (11.582 metri).

Scatta il piano d’emergenza: cosa prevede

Il prolungato silenzio radio ha fatto scattare l’allarme e il piano d’emergenza. Le autorità francesi temevano infatti che si trattasse di un dirottamento a sfondo terroristico. Il primo livello dei protocolli di sicurezza prevede di avvisare i colleghi italiani e il centro di controllo delle operazioni di Ita, attivo 24 ore su 24.

A tentare il contatto radio con la cabina è stato dunque il quartier generale di Ita. Passano 10 minuti dal primo tentativo senza risposta quando, all’improvviso, dall’aereo rispondono che era tutto “ok”. Nonostante la disavventura, il velivolo atterra senza problemi nello scalo romano alle 6:30.

Per casi del genere il protocollo prevede anche il decollo di due caccia militari, con l’obiettivo di scortare l’aereo in sicurezza e capire cosa stesse accadendo in cabina.

Il protocollo e i risultati delle indagini

Ita ha avviato un’indagine interna, rivelando un retroscena clamoroso: il primo ufficiale e il comandante si sarebbero addormentati per alcuni minuti. Il regolamento stabilisce in realtà che un pilota possa addormentarsi a un orario concordato in precedenza, a patto però che il collega rimanga sveglio.

Si tratta di una procedura standard, che consente di riposare per non più di 40-45 minuti durante le fasi di volo a bassa intensità lavorativa e con l’obbligo di svegliarsi “almeno mezz’ora prima” della discesa. Per di più, la consuetudine vuole che in quella porzione di rotta di solito uno dei due piloti, nel caso specifico il primo ufficiale, si riposi.

Il comandante ha comunque negato la versione del sonno, affermando che si è verificata un’avaria a bordo nei sistemi di comunicazione. Dai test effettuati dai tecnici della compagnia è però emerso che le attrezzature funzionano alla perfezione (qui invece abbiamo parlato di tutt’altro allarme, legato ai prezzi dei voli per l’estate).

Cosa ha deciso Ita

La decisione di Ita è stata immediata: il comandante del volo è stato licenziato. La compagnia ha parlato di “comportamento non conforme alle procedure da parte del comandante”, evidenziando “una condotta professionale non coerente alle norme comportamentali e lavorative dettate dalla compagnia che il personale è tenuto a seguire in modo rigoroso”.

Sono state inoltre sottolineate “forti incongruenze tra le dichiarazioni rese dal comandante e l’esito delle investigazioni interne”. Dall’altro lato, il board della società ha tenuto a confermare “in modo chiaro e rigoroso che la sicurezza del volo è sempre stata garantita secondo i più alti standard di sicurezza previsti dalla regolamentazione aeronautica”.