Accoglienza ucraini, quanto spetta alle famiglie italiane e rifugiate

Lo Stato ha stanziato una cifra molto importante per fare fronte all'emergenza profughi dall'Ucraina, prevedendo degli assegni mensili

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

La guerra, come i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo sanno bene, è uno dei principali eventi che danno origine a nuovi flussi migratori. Solo dall’Ucraina sono scappati fino a oggi poco meno di 4 milioni di civili, principalmente donne e bambini. Se il conflitto non dovesse fermarsi, questa cifra potrebbe anche raddoppiare, secondo le previsioni dell’Onu.

In Italia sono arrivati circa 72mila ucraini: più di 37mila donne, 28mila minori e 6,5 mila uomini. Nella prima fase gli ingressi nel nostro Paese erano arrivati a 3mila al giorno. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna, cioè le città dove la comunità ucraina, circa 250mila persone censite, è più numerosa.

Profughi dall’Ucraina: chi sono e chi li ospita

I rifugiati sono ospitati in larga parte da familiari e conoscenti arrivati in Italia per lavorare. La prima ondata migratoria che fa seguito a un conflitto è infatti caratterizzata da persone benestanti e che hanno i mezzi per fuggire in fretta e senza rischi. Le prossime ondate saranno caratterizzate invece dai più poveri, da chi ha deciso di rimanere in Ucraina e ha perso tutto sotto le bombe e da chi non ha contatti all’estero.

Già oggi molti profughi hanno trovato una sistemazione presso associazioni di volontariato, nei centri di accoglienza gestiti dal Viminale e anche presso le famiglie italiane che hanno dato la loro disponibilità per accoglierli.

Facile pensare che per aiutare queste persone si renda necessario potenziare la già rodata macchina dell’accoglienza in Italia, con interventi anche di tipo economico mirati a fare fronte all’emergenza.

Quanti soldi ha stanziato il Governo Draghi per i rifugiati

Il Governo guidato da Mario Draghi ha stanziato complessivamente 428 milioni di euro da destinare al supporto economico e logistico degli ucraini che arrivano in Italia. Il Dipartimento della Protezione Civile sta lavorando in questi giorni alle ordinanze che regolamentano la distribuzione di questi fondi.

Fabrizio Curcio, numero uno di via Ulpiano, ha già firmato il primo documento che disciplina l’accoglienza, il soccorso e l’assistenza dei rifugiati attraverso le manifestazioni di interesse degli enti del terzo settore, dei centri di servizio per il volontariato, gli enti pubblici, privati e religiosi.

Quanto spetta ai profughi ucraini e alle famiglie ospitanti

A chi richiede protezione temporanea e ha trovato una sistemazione autonoma, l’ordinanza riconosce un contributo di 300 euro al mese pro capite più un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore ai 18 anni, per la durata massima di tre mesi dall’ingresso in Italia. La misura può essere prorogata di ulteriori due mesi se nel primo periodo il beneficiario non è riuscito a trovare lavoro e dunque integrarsi correttamente nella comunità di arrivo. Il contributo non è compatibile con altri fondi statali.

Il capo del Dipartimento della Protezione Civile ha fatto saper e di aver chiesto al Governo, e ottenuto, anche lo stanziamento di fondi destinati alle famiglie che stanno ospitando i rifugiati. L’importo non è stato ancora reso noto, ma ma si parla di cifre tra i 600 euro e i 900 euro al mese in base alla composizione del nucleo ucraino di cui i volontari si prendono cura.

L’Italia è tra i Paesi che garantiranno la neutralità dell’Ucraina, come vi abbiamo spiegato qui, mentre dalla Turchia si intravedono i primi spiragli di pace con la Russia. La macchina umanitaria nasconde tuttavia anche delle truffe, come le finte donazioni per l’Ucraina.