L’indiscrezione circolava già da diversi giorni, ma la speranza che ciò si avverasse era riposta nel cuore di milioni di fedeli sin dallo scorso febbraio, quando le forze armate di Vladimir Putin invasero l’Ucraina e diedero inizio ad un conflitto sanguinario che non accenna a placarsi dopo oltre 4 mesi di sangue e violenza. La notizia ora è certa, anche se rimangono dei ragionevoli margini di dubbio legati al suo stato di salute: se nulla peggiorerà nei prossimi mesi, Papa Francesco intraprenderà un viaggio per Kiev e incontrerà il presidente Volodymyr Zelensky.
L’ufficialità è stata data da parte del responsabile dei Rapporti con gli Stati Esteri, monsignor Paul Richard Gallagher, che nel corso di una conferenza stampa in cui annunciava l’imminente trasferta del Pontefice in Canada ha rivelato come le sue intenzioni siano sempre più tendenti ad affrontare un “cammino” nei luoghi dello scontro. Una mano tesa nei confronti del popolo aggredito, un altro avvertimento per Mosca dopo le dure parole di condanna pronunciate a più riprese contro il Cremlino e le scelte militari russe.
Bergoglio andrà a Kiev? Le parole di monsignor Gallagher
D’altronde una visita in Ucraina è già stata compiuta dallo stesso Gallagher non più di un mese fa. Durante l’incontro con i giornalisti l’arcivescovo ha raccontato alcuni aneddoti della sua trasferta e ha aggiunto alcune considerazioni in merito ai problematici tentativi di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco: “Come diplomatico devo dire che in un certo senso è un fallimento per noi, la diplomazia non ha funzionato, però anche in questo momento di crisi dobbiamo rinnovare il nostro impegno”.
Poi ha parlato del suo rapporto con il Pontefice e del compito che gli è stato affidato dallo stesso Bergoglio sin dal primo momento della sua elezione: “Quando ho ricevuto il mio incarico, il Papa mi ha detto che non avrebbe voluto una diplomazia che reagisse alle situazioni, ma che sapesse prevenire gli scenari. Abbiamo tentato di utilizzare tutti i canali possibili, ma quello che avviene in Ucraina oggi è un’indicazione forte sul fatto che dobbiamo vigilare e anticipare i conflitti. E non mi riferisco solo quelli militari, ma anche a quelli sociali e comportamentali”.
Un viaggio in Ucraina da compiere al più presto: le volontà di Papa Francesco
In merito al viaggio che Papa Francesco vorrebbe compiere a Kiev, monsignor Gallagher ha detto che al termine della trasferta in Canada di fine luglio verranno valutate le condizioni di salute del Pontefice e si cercherà di capire quale possa essere il periodo migliore per volare in Ucraina. Solo pochi giorni fa – in un’intervista rilasciata al Tg1 – lo stesso monsignore aveva aperto all’ipotesi che Bergoglio raggiungesse le terre del conflitto già durante il mese di agosto, ma ora lo scenario appare più incerto.
Quel che è certo è che “il Papa andrà sicuramente a Kiev“, ma al momento “quando e come non si sa“. E alla stampa che lo incalzava sui contatti con lo staff di Vladimir Putin, l’arcivescovo è rimasto vago, specificando che le uniche interlocuzioni al momento rimangono limitate ai soli “contatti con l’ambasciata presente in Vaticano”.