Renzi-Lega, asse per far saltare Conte in piena emergenza

L'idea di un governo di unità nazionale ha l'obiettivo di spodestare il premier

Se l’emergenza coronavirus ha messo in ghiacciaia le tensioni interne alla maggioranza sulla prescrizione, Matteo Renzi continua comunque a lavorare ad un lento ma costante logorìo dell’esecutivo, in primis del premier Giuseppe Conte, rilanciando il progetto di governo di unità nazionale e trovando ancora una volta una sostanziosa sponda nella Lega. Dove Salvini tiene alta la tensione propagandistica e Giorgetti lavora sotto traccia a livelli anche istituzionali.

Il tam tam renziano – segnala una indiscrezione di Repubblica – rimbalza nel giro di poche ore da un ramo all’altro del Parlamento. Conte sa bene che la resa dei conti con Renzi è soltanto rinviata. E che dietro alla proposta di unità nazionale si cela la richiesta di un suo passo indietro. Per questo, il premier potrebbe prendere posizione già oggi a Napoli, a margine del bilaterale con Emmanuel Macron. Un vertice – ma ancor più la passeggiata nel centro cittadino fianco a fianco – da trasformare in uno spot rassicurante per i partner Ue. Eppure, il messaggio di Renzi fa breccia, almeno in una fetta d’opposizione.

“Qualsiasi persona di buon senso arriva alla stessa conclusione: così il paese non può andare avanti, i ceti produttivi protesteranno”. E la conclusione a cui allude Giancarlo Giorgetti, testa pensante della Lega, di nuovo in sintonia col Renzi che nella sua enews parla della necessità di “misure fortissime” per risollevare industria e turismo. “Servono i responsabili, ma quelli veri. Non quelli per Conte”, dice Giorgetti.
La proposta di un governo di unità nazionale, per fronteggiare la prevedibile recessione, è praticamente realtà. Passa dalla sostituzione di Conte, complice Renzi.

«La situazione è grave. Se serve un governo di emergenza? L’emergenza c’era prima e ci sarà anche dopo il coronavirus…», insiste l’ex sottosegretario a Montecitorio.