Torna decisamente a soffiare una brutta aria all’interno dell’esecutivo M5s-Pd. Stavolta a far salire l’asticella della tensione, il tema spinosissimo della prescrizione sul quale Matteo Renzi ha ripetutamente promesso battaglia alla maggioranza e, nello specifico, al Ministro della Giustizia Bonafede.
RENZI, SPINA NEL FIANCO E SALVINI RINGRAZIA – Con una constatazione politica di fondo affatto secondaria: Fin qui, dunque, il leader di IV si è rivelato spesso e volentieri una spina nel fianco del Governo, fornendo più di qualche assist all’opposizione, in particolare a Salvini che in scia alle polemiche si affretta a chiedere che si torna prima possibile al voto.
IN CDM OK A RIFORMA PENALE – Ieri, infatti, l’ennesima giornata di fuoco al termine della quale il Cdm ha dato via libera al ddl sulla riforma del processo penale: nel provvedimento c’è anche il lodo Conte bis, il compromesso trovato da M5S, Pd e Leu sulla prescrizione. Con l’ok di ieri si torna alla versione del lodo concordata nell’ultimo vertice: la prescrizione si sospende dopo la condanna in primo grado e torna a decorrere retroattivamente in caso di assoluzione in appello, diventando definitiva solo in caso di doppia condanna.
SCINTILLE CONTE – RENZI – Fin qui tutto bene. Ma facciamo un passo indietro. La decisione è arrivata in Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, a cui però, come aveva annunciato Matteo Renzi, non hanno partecipato le ministre di Italia Viva: Teresa Bellanova, titolare dell’Agricoltura, e quella della Famiglia Elena Bonetti
Un chiaro segnale per ribadire la distanza dall’esecutivo che ha fatto arrabbiare – non poco – il Premier Conte scatenando un acceso botta e risposta con il leader di IV.
CONTE: NO A RICATTI – “La considererei un’assenza del tutto ingiustificata perché non sedersi a un tavolo istituzionale di confronto sarebbe un fatto da non trascurare”, aveva affermato il Premier Giuseppe Conte. “Credo che Italia Viva debba darci un chiarimento, non al sottoscritto ma agli italiani. Qui i ricatti non sono accettati”.
RENZI AL PREMIER: CI VUOI ALL’OPPOSIZIONE? – “Noi non facciamo sconti a nessuno, non possiamo rinunciare alla battaglia sulla prescrizione”, ha replicato con toni tutt’altro che felpati il Leader di IV su Fb, rivolgendosi al Presidente del Consiglio, cui ha domandato: vuoi Italia Viva all’opposizione? Daremo una mano anche da lì”
INCOGNITA STABILITA’ E FANTASMA SPREAD – L’instabilità, dunque, torna a essere l’incognita sul futuro del nostro Paese pronta ad agitare e risvegliare di nuovo il fantasma Spread – per ora sopito – ma non completamente addormentato, che oggi ha aperto a 130 punti, in lieve rialzo.
LA PROFEZIA DI GUALTIERI – E pensare che solo poche ore fa, Roberto Gualtieri aveva fatto professione di ottimismo: “I mercati capiscono la differenza, capiscono che questo governo sarà stabile e quindi sono contenti e stiamo risparmiando molti soldi: dopo il voto in Emilia Romagna e gli ultimi due giorni c’e’ stato un rally spettacolare, i nostri titoli stanno andando a ruba. E lo spread può ancora scendere”.
Sarà davvero così o è già tempo di una nuova fiammata?