Mentoring in azienda: un ponte tra presente e futuro

Il mentoring è una guida per formare i talenti di domani e una relazione volta a crescere reciprocamente

Mentore e protégé: ecco una delle relazioni più interessanti quando si parla di crescita personale all’interno di un’organizzazione.

Le organizzazioni sono infatti simili a organismi viventi, devono rinnovarsi per continuare a vivere: il mentoring è sempre di più affermato come strumento di rinnovamento che, soprattutto nelle aziende, permette di accogliere nuove risorse in modo efficace e di sviluppare la leadership delle persone coinvolte, soprattutto in vista di progetti complessi.

Questa importante figura prende il nome da Mentore, un personaggio dell’Odissea: è l’amico al quale Ulisse, in partenza per la guerra di Troia, affida il figlio Telemaco perché lo consigli e lo sostenga durante la sua assenza. Mentore ne diventa il maestro, instaurando un profondo rapporto con il suo discepolo, aiutandolo a maturare e a prepararsi per le sfide che lo attendevano.

Il mentore è infatti una guida che non offre la soluzione, ma sostiene il suo “discepolo” (altrimenti chiamato mentee o protégé) nel trovarla da sé. Non impone azioni predefinite o comportanti specifici, ma si limita a condividere la propria esperienza facendo in modo che il mentee cresca facendo affidamento sui propri talenti.

Per raggiungere questo scopo, si deve creare una relazione che duri nel tempo, nella quale il mentore non si concentra sui traguardi immediati, ma stimola il proprio protégé a raggiungere obiettivi di medio o lungo termine.

Si potrebbe pensare che il mentee sia l’unico beneficiario di questa relazione: in realtà è un percorso di arricchimento anche per il mentore stesso, che si confronta con un diverso punto di vista, oltre a esercitare le sue doti di leadership, di empatia e le sue capacità relazionali. Insomma, la relazione di mentoring è un momento di crescita reciproca.

Tra i convinti sostenitori del mentoring, troviamo Jack Ma, il fondatore di Alibaba, che in un suo discorso sollecitava le persone nella fascia di età dai 50 ai 60 anni a investire nei giovani, allevare talenti e trasferire informazioni.

Molte aziende hanno fatto propria questa prospettiva, istituendo e incentivando al proprio interno forme di mentoring che consentono di mettere le competenze e le esperienze di personale senior al servizio dello sviluppo di dipendenti junior ad alto potenziale, per favorirne e velocizzarne l’inserimento in azienda e la loro carriera.

Naturalmente il mentoring non si sostituisce a momenti di formazione o al learning by doing, ma li compendia, permettendo di individuare con precisione i bisogni specifici del singolo mentee, sulla base degli obiettivi individuali e aziendali.

Alfredo Palagi

Toastmasters International è una organizzazione educativa no-profit che guida le persone nel proprio percorso di public speaking e leadership, presente da quasi 100 anni in tutto il mondo attraverso una rete globale di club locali