Se la guerra lampo che Putin immaginava potesse rovesciare il governo di Kiev in tre giorni si sta invece trasformando in un pantano, con tutte le conseguenze del caso in termini di violenza ed efferatezza, non è solo a causa dei calcoli sbagliati sul campo, ma anche di una dotazione russa sopravvalutata. Sul piano logistico, con apparecchiature poco agili e poco moderne, e anche su quello delle risorse militari, considerato ciò che appare dalla cattura dei primi soldati russi in territorio ucraino.
Dotazioni da Unione Sovietica
Secondo fonti americane, non è solo l'imprevista e tenace resistenza ucraina a creare problemi sul campo ai russi, ma un ruolo fondamentale hanno anche i problemi di rifornimento di carburante, le carenze di cibo e il morale molto basso delle truppe. Alcune unità “si stanno arrendendo, a volte senza combattere”, e “molti” soldati non sono “mai stati in combattimento prima”, ha spiegato un alto funzionario del Pentagono in un punto con la stampa. “Alcuni di loro, crediamo, non erano nemmeno stati informati che sarebbero andati a combattere”.
Pesa altresì la “mancanza di supporto logistico”, ha spiegato la società privata d’intelligence britannica ShadowBreak. Così, “per la prima volta in un conflitto moderno, le forze regolari russe comunicano senza modalità digitale”, cioè in analogico, “rendendole completamente udibili da tutti”. “Non hanno la minima idea di dove stiano andando e di come comunicare correttamente tra loro”, ha spiegato Samuel Cardillo, fondatore di ShadowBreak, al Telegraph. La società ha ascoltato jet da combattimento, elicotteri, carri armati, artiglieria, missili balistici pesanti “che parlano in analogico perché non tutte le unità hanno metodi di comunicazione digitale. È una vulnerabilità enorme per la Russia in un’operazione del genere".
I primi prigionieri russi
Ma a destare sconcerto sono state soprattuttole immagini, e le parole, dei primi soldati russi catturati in Ucraina. "Poco più che bambini" vengono spesso definiti dai locali, peraltro col forte dubbio che siano stati ingannati dal governo, convinti di andare a fare esercitazioni in Crimea e ritrovatisi poi nell'inferno dell'invasione in Ucraina.
"Questa non è la nostra guerra. Madri e mogli, richiamate i vostri mariti. Non c'è bisogno di essere qui", ha detto un soldato russo ferito seduto davanti a una bandiera ucraina. Altri filmati mostrano un prigioniero russo ammanettato che piange, mentre dice: "Non raccolgono nemmeno i cadaveri, non ci sono funerali. Ci hanno mandato a morire".
L'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, durante la riunione speciale di emergenza dell'Assemblea generale, ha letto i messaggi dallo smartphone di un soldato russo morto in guerra. Alla madre che gli chiedeva delle esercitazioni in Crimea, rispondeva "Mamma ma che Crimea, sono in Ucraina, qui c'è una guerra. Bombardiamo anche i civili" e prosegue "Ci chiamano fascisti mamma, è così difficile, ho paura".
Naturalmente in guerra è sempre difficile saper distinguere l'informazione della pura propaganda, che agisce su ambo i fronti. Ma certo è che se la guerra lampo del Cremlino non è stata tale, le dotazioni tecniche e la preparazine dei soldati hanno certamente avuto il loro peso.