Il ministero degli Esteri russo convocherà oggi il rappresentante dell’Unione Europea a Mosca, Markus Ederer, per protestare per il bando deciso da Vilnius al transito delle merci sottoposte a sanzioni europee verso Kaliningrad. “Per quanto ne so, domani Ederer sarà convocato al ministero degli Esteri”, ha detto alla tv russa il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov.
L’eclave russa lascito della 2^ guerra mondiale
La regione russa di Kaliningrad è una enclave inclusa entro il Mar Baltico, la Lituania e la Polonia, proiezione di Mosca in Europa e base della Flotta del Mar Baltico, oltre che, dal 2018, dei missili Iskanaer, duali (possono essere armati sia con testate convenzionali che nucleari) con gittata di 500 chilometri.
Nasce (la data è fissata nel 1255, l’anno in cui fu costruita la Fortezza) come Koenisberg, borgo medievale teutonico, poi capitale della Prussia dall’inizio del Settecento, patria del filosofo Immanuel Kant che vi nacque e visse senza mai lasciarla (è ancora sepolto vicino alla cattedrale).
La città fu rinominata, e ricostruita, dopo che era stata rasa al suolo dall’Armata rossa, Kaliningrad nel maggio del 1946, meno di un anno dopo l’annessione della regione che la circonda alla Russia sovietica, in onore di Mikhail Kalinin, protagonista della Rivoluzione d’Ottobre appena scomparso. L’annessione all’Urss fu sancita dagli accordi di pace di Postdam. Fu allora russificata, con uno dei movimenti forzati di popolazioni che caratterizzarono il regime di Stalin. Era stata chiusa agli stranieri fino al 1991.
Dopo il crollo dell’Urss, è stata creata una zona economica speciale, per cui la maggior parte delle merci importate, e portate nel resto della Russia attraverso la Lituania, strada che da oggi è chiusa, e la Bielorussia, sono escluse dai dazi. La crisi di Kaliningrad era già iniziata, con le sanzioni che bloccano le importazioni da cui la sua economia dipende quasi interamente.
Blocco Kaliningrad, Russia minaccia: “Revoca o reagiremo”
La Russia si riserva il diritto di agire in difesa dei propri interessi, nel caso in cui la Lituania non revocherà il blocco al transito delle merci tra Kaliningrad ed il resto della Federazione. E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca, nella quale si dà conto della convocazione dell’incaricata d’affari lituana Virginia Umbrasene, alla quale è stata espressa “la forte protesta in connessione con un bando imposto da Vilnius senza una precedente notifica alla Russia sul transito ferroviario di un’ampia gamma di beni verso la regione di Kaliningrad attraverso il territorio della Lituania”.
“E’ stata chiesta l’immediata cancellazione di queste restrizioni”, si legge nella nota, nella quale si avverte che “finché non riprenderà pienamente il transito commerciale tra la regione di Kalinigrad ed il resto del territorio russo attraverso la Lituania, la Russia si riserva il diritto di agire in difesa degli interessi nazionali”.
Secondo quanto denunciato poco prima dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, la decisione della Lituania di limitare il transito ferroviari delle merci verso l’exclave russa di Kaliningrad è illegale e senza precedenti. “Questa decisione è davvero senza precedenti ed è dovuta alla decisione dell’Unione Europea di estendere le sanzioni al transito. Consideriamo anche questo illegale”. Il portavoce del Cremlino ha dichiarato che la situazione attuale è “più che grave” e la risposta russa alla decisione lituana arriverà dopo “un’analisi molto approfondita” che sarà condotta nei prossimi giorni. Allo stesso tempo, Peskov non ha risposto alla domanda se il Cremlino abbia ricevuto indicazioni dalle autorità di Kaliningrad su possibili misure di ritorsione.
Le ferrovie lituane hanno notificato due giorni fa alle ferrovie della regione di Kaliningrad limiti al transito di un certo numero di merci dalle regioni russe, nel rispetto delle sanzioni europee contro la Russia, in una misura che colpisce il traffico verso l’enclave baltica, stretta fra Polonia e Lituania. Secondo il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, viene così colpito il 40-50% del transito di merci, specie per quanto riguarda metalli e materiali da costruzione. Da settimane sulla televisione russa si sentono appelli a costituire “un corridoio” fra l’enclave e il resto del paese, ma ciò significherebbe un attacco militare contro Lettonia e Lituania, due stati membri dell’Ue e la Nato. Mosca punta ad aggirare il divieto di transito via ferrovia potenziando i trasporti marittimi tra Kaliningrad e San Pietroburgo.
Blocco Kaliningrad: la Lituania
Lo stop imposto dalla Lituania ad alcune merci trasportate attraverso il suo territorio dalla Russia all’enclave russa di Kaliningrad, o viceversa, è un effetto delle “sanzioni Ue che sono in vigore dal 17 giugno. Non è la Lituania: sono le ferrovie lituane che informano i clienti che merci sottoposte a sanzioni, come l’acciaio e altre merci che contengono minerale di ferro, non possono transitare per la Lituania”, chiarisce il ministro degli Esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio a Lussemburgo.
“E’ una misura – sottolinea Landsbergis – presa in consultazione con la Commissione Europea e in base alle linee guida della Commissione. Sono state diffuse informazioni false, e non è la prima volta, da parte delle autorità russe, ma sono lieto di poterlo spiegare. A questo punto, poco meno della metà delle merci che attraversano la Lituania sono nella lista delle sanzioni Ue. Questo non vuol dire che tutte sono sanzionate ora: per alcune ci sono dei periodi di transizione. Per esempio il petrolio inizierà a fine anno, in dicembre”, conclude.
La precisazione arriva anche in una nota del ministero degli Esteri di Vilnius in cui si specifica che la Lituania ha bloccato solamente il transito delle merci russe dirette a Kaliningrad, e provenienti dall’enclave russa, colpite dalle sanzioni Ue. La nota riassume quanto comunicato all’incaricato d’affari russo in Lituania, Sergei Riabokon.
“E’ stata consegnata al diplomatico russo una nota in cui si spiega l’attuazione delle misure restrittive dell’Unione europea su alcune categorie di beni in transito attraverso la regione di Kaliningrad. Durante l’incontro, è stata smentita l’informazione diffusa dai russi secondo cui la Lituania ha bandito il transito attraverso la regione di Kaliningrad”.
“Il transito di persone e il trasporto di merci non soggette al regime di sanzioni Ue da e per la regione di Kaliningrad prosegue attraverso il territorio della Lituania. La Lituania non ha imposto alcuna restrizione unilaterale, individuale o ulteriore a questo transito. La Lituania attua in modo coerente le sanzioni Ue che hanno tempi diversi”, si legge nella nota diffusa oggi dal ministero degli Esteri.
In collaborazione con Adnkronos