Guerra, Russia in ritirata dal Nord. Cosa può succedere ora

L'Intelligence britannica: "I russi hanno lasciato del tutto il nord del Paese". Ora si ammasseranno a sudest per la conquista di Mariupol e dello sbocco sul Mar Nero.

Guerra Ucraina-Russia: le truppe agli ordini di Vladimir Putin si stanno via via ritirando dalla parte nord del paese invaso, lasciandosi alle spalle scenari che potrebbero essere paragonabili a quelli visti a Bucha. Molto probabilmente con l’obiettivo di concentrare gli uomini a est per consolidare la presenza nel Donbass e portare l’attacco finale a Mariupol.

Russi via da Sumy

I russi hanno lasciato la regione di Sumy, ha affermato Dmytro Zhyvytskyi, il governatore locale, su Facebook. La regione, ha sottolineato, è ora libera. Se la gente sente delle esplosioni, è perché i soccorritori e gli esperti di esplosivi stanno neutralizzando le munizioni lasciate, ha aggiunto. Zhyvytskyi ha avvertito poi che la regione non è ancora sicura, con le mine che sono state piantate in molte aree e ha avvertito la gente di non guidare sul lato della strada, di non usare i sentieri nella foresta e di non avvicinarsi alle attrezzature militari distrutte.

Zhyvytskyi aveva precedentemente affermato che le truppe russe avevano iniziato a ritirarsi dalla regione domenica. Insieme alle regioni di Donetsk, Luhansk, Kharkiv e Kiev, la regione di Sumy era una delle aree che le truppe russe hanno attaccato dall’inizio della guerra più di un mese fa. La Russia ha recentemente annunciato che avrebbe concentrato le operazioni di combattimento nell’Ucraina orientale.

L’analisi dei britannici

“Le forze russe ora si sono completamente ritirate dal nord dell’Ucraina verso la Bielorussia e la Russia. Almeno alcune di queste forze saranno trasferite nell’est dell’Ucraina per combattere nel Donbass“, afferma dal canto suo l’intelligence britannica in un nuovo aggiornamento della situazione sul campo di battaglia. “Molte di queste forze richiederanno un significativo rifornimento prima di essere pronte per essere dispiegate più a est”, sottolinea l’intelligence, secondo cui un trasferimento di queste truppe “richiederà probabilmente almeno una settimana”.

“Continuano i bombardamenti russi delle città a est e a sud e le forze russe sono avanzate più a sud della città importante dal punto di vista strategico di Izium che rimane sotto il loro controllo”, si conclude l’aggiornamento.

Cosa può accadere ora

L’impressione è che le difficoltà incontrate nel resto del paese abbiano portato i vertici russi a decidere di riposizionare le truppe concentrandosi sugli obiettivi primari a sudest, il Donbass e lo sbocco sul mar Nero. Quasi certamente verrà preparato l’attacco finale a Mariupol, anche per avere il controllo informativo su quello che è accaduto nelle ultime tre settimane, al contrario di quanto sarebbe accaduto a Bucha.

Poi la speranza è che si possano creare davvero le condizioni per il cessate il fuoco ed un negoziato vero, soprattutto se negli Usa dovesse prevalere la linea più ‘pragmatica’ del segretario di Stato Anthony Blinken e dell capo della Cia William Burns, che non sono così contrari alla soluzione diplomatica con Mosca, mentre il presidente Joe Biden ed consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan spingono per inasprire il duello con i russi, con l’obiettivo di far fuori una volta per tutte Putin.