La Cina ha rilasciato il suo atteso documento per una soluzione politica alla crisi ucraina, sottolineando che il dialogo “è l’unico modo per risolvere” la questione: le parti “dovrebbero promuovere gradualmente l’allentamento della situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale”. Pechino, si legge nel documento di 12 pagine diffuso dal ministero degli Esteri, si oppone “a qualsiasi sanzione unilaterale non autorizzata dalle Nazioni Unite” e “allo sviluppo e all’uso di armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi Paese e in qualsiasi circostanza”.
Droni cinesi ai russi?
Tuttavia, se da Kiev considerano “un buon segnale il fatto che la Cina voglia essere coinvolta negli sforzi globali per mettere fine al conflitto ucraino”, i dubbi sui cinesi restano. E vengono anzi alimentati da alcuni articoli di media tedeschi secondo cui Pechino sarebbe in trattativa per fornire la Russia di droni kamikaze simili a quelli iraniani.
L’azienda cinese Xi’an Bingo Intelligent Aviation Technology, secondo il settimanale ‘Der Spiegel’, sarebbe infatti impegnato in colloqui col governo russo per produrre e testare 100 prototipi di droni ZT-180 prima di consegnarli alla Difesa russa entro aprile 2023. Gli esperti militari ritengono che lo ZT-180 sia in grado di trasportare una testata da 35 a 50 chilogrammi.
Regno Unito: “Russia cambia approccio, verso guerra a lungo termine”
La Russia avrebbe cambiamento nuovamente il suo approccio alla guerra in Ucraina e ora punterebbe a portare avanti un confitto a lungo termine per ridurre allo stremo l’esercito di Kiev. È quanto si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica, secondo la quale la Russia intende ora puntare alla “conquista di nuovo territorio sostanziale”. Secondo il ministero della Difesa britannico “la leadership russa sta probabilmente portando avanti un’operazione a lungo termine puntando sul fatto di stremare l’Ucraina’’.
Riflettendo sul primo anno di guerra, il ministero della Difesa britannico ha aggiunto che Mosca si è resa conto di non essere riuscita a raggiungere l’obiettivo di riprendersi l’intera Ucraina entro aprile. Di conseguenza, il presidente russo Vladimir Putin ha concentrato la sua attenzione sull’”espansione e la formalizzazione” del dominio della Russia sul Donbass, nell’Ucraina orientale e nel sud del paese. Da allora, ha compiuto “progressi lenti ed estremamente costosi”.