Spazzati via – almeno per ora – i timori di crisi che restano comunque sempre dietro l’angolo in agguato, la parola d’ordine adesso è rilancio. Proprio nelle scorse ore, infatti, si è svolto a Palazzo Chigi il vertice convocato dal Premier Giuseppe Conte – col PD in pressing – per avviare il confronto nel Governo sul cronoprogramma della “fase 2”. Al tavolo, si sono seduti i capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza: per il Movimento 5 Stelle Alfonso Bonafede, per il Partito democratico Dario Franceschini, per Liberi e Uguali Roberto Speranza, per Italia viva Teresa Bellanova.
CONTE GUARDA AL 2023 – “È iniziato il confronto con le forze di maggioranza per rilanciare l’azione di Governo. Il Paese ha molte urgenze e i cittadini attendono tante risposte. Dobbiamo procedere spediti, determinati, compatti. #Agenda2023”, aveva twittato il Presidente del Consiglio che dunque guarda al futuro. Prima però c’è da risolvere più di una grana.
A poco più di una settimana dalle elezioni regionali in Emilia Romagna che hanno sancito da un lato la vittoria al candidato di centrosinistra Bonaccini che ha avuto la meglio sulla leghista Borgonzoni e di riflesso il fallimento della spallata promessa e annunciata da Matteo Salvini, sono in tanti a sottolineare come in realtà il vero sconfitto non sia il leader della Lega quanto il Movimento 5Stelle uscito dal doppio test regionale praticamente con le ossa rotte.
M5S ALL’ANGOLO – Il doppio ko, considerando anche il risultato deludente in Calabria, consegna di diritto al Pd un ruolo da pivot ed è destinato a ripercuotersi sull’esecutivo rovesciando i rapporti di forza con i grillini. Inevitabili, fanno notare gli analisti, le ripercussioni sull’agenda economica che il premier Giuseppe Conte in più occasioni ha sottolineato di voler inserire in un cronoprogramma per dare all’esecutivo un orizzonte di legislatura.
Le prime vittime del restyling targato Pd potrebbero essere, in particolare, Quota 100 e reddito di cittadinanza. Misure poco amate dai dem.
NODO AUTOSTRADE – Ma c’è un altro dossier bollente sul tavolo del Governo che potrebbe involontariamente diventare il primo banco di prova. Sulla revoca della concessione ad Autostrade dei Benetton il M5s è in pressing da tempo, un tema su cui i Dem sono molto più cauti. Il passo indietro di Luigi Di Maio che pochi giorni fa ha lasciato la guida dei grillini aveva fatto sperare al mercato in una evoluzione positiva nel possibile negoziato con il Governo.
SCONTRO SULLA PRESCRIZIONE – Anche sulla prescrizione alza tanto il tiro Matteo Renzi chiudendo la prima assemblea nazionale di Italia Viva: “A Bonafede dico fermati finché sei in tempo, perché in Parlamento votiamo contro la follia che avete fatto e senza di noi non avete i numeri in Senato”. Immediata – e durissima – la replica del Ministro della Giustizia: “Non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti”.
TRA RILANCIO E RIFORMA – Nonostante i tanti nodi da sciogliere, l’esecutivo prova comunque a fare quadrato, con il Ministro dell’Economia Gualtieri in prima linea che elenca le priorità dell’ agenda economica. “Vogliamo realizzare una riforma fiscale complessiva. Sappiamo che è un obiettivo molto ambizioso, ma vogliamo farlo durante quest’anno”. Questo l’obiettivo annunciato nelle scorse ore dal Titolare del Tesoro in apertura di Telefisco 2020, organizzato da Il Sole 24 Ore.
Gualtieri, che sottolinea di essere sempre prudente negli annunci, considera questa mission “una sfida a necessaria perché siamo arrivati a un livello di affastellamento, scomposizione e complicazione del nostro ordinamento tributario” e pertanto “semplificazione e razionalizzazione sono le due direttrici da seguire per riscrivere le regole”, quindi il suo obiettivo più immediato è “presentare un disegno di legge delega e poi procedere alla sua approvazione anche in parallelo al lavoro sui decreti delegati”.