Dopo la rielezione nelle presidenziali di qualche settimana fa è arrivata la doccia fredda per Emmanuel Macron, che perde la maggioranza parlamentare nelle elezioni legislative.
Il partito «Ensemble» che sostiene il presidente francese si è fermato a 245 seggi, ben al di sotto della maggioranza assoluta (289), seguito da Nupes (Il cartello delle sinistre guidato da Jean-Luc Melenchon) con 135 seggi e Rassemblement National di Marine Le Pen, che ha messo a segno una svolta storica con 89 seggi. Gli ex gollisti di Les Republicains conquistano 61 seggi e il suo alleato UDI tre, contro i cento della precedente legislatura. Il tasso di astensione ha raggiunto il 53,77%, secondo il ministero dell’Interno.
Governo rebus
Il risultato rende una sorta di rebus governare un paese importante come la Francia. “Una situazione senza precedenti” che “costituisce un rischio per il nostro Paese”, secondo la premier francese, Elisabeth Borne. “Da domani saremo impegnati per costruire una maggioranza di azione. Non ci sono alternative a questo rassemblement necessario per garantire la stabilita’ al nostro Paese e proseguire le riforme”, sottolinea Borne.
Macron sarà costretto a cercare nuove alleanze, ma non è chiaro dove. Il soccorso all’Eliseo potrebbe arrivare dai Republicains, che già al ballottaggio per le presidenziali si erano schierati a favore di Macron. Ma il presidente del partito Christian Jacob ha gelato le aspettative: “Restiamo all’opposizione” le sue prime parole. Si creerà probabilmente una situazione simile a quella che c’era ai tempi della Quarta Repubblica, quando l’esecutivo cercava a ogni voto importante, a ogni dibattito, di comporre una maggioranza diversa. Il capo dello Stato proverà quindi a formarne una per ogni riforma, una volta con la destra e una volta con la sinistra, sempre se queste vorranno.
Gli oppositori
Per il leader della Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale (Nupes), Jean-Luc Mélenchon, quella ottenuta dal partito del presidente Emmanuel Macron ‘Ensemble!’ è “una disfatta totale”, è un “fallimento della ‘macronie’, un fallimento morale di chi ha dato lezioni a tutti”.
“Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi: fare di Emmanuel Macron un presidente di minoranza, senza controllo del potere”. Questo il primo commento al secondo turno delle elezioni legislative francesi di Marine Le Pen, la leader del Rassemblement national, che ha ottenuto – ha sottolineato – “il gruppo di deputato di gran lunga più numeroso nella storia della nostra famiglia politica”.
Un gruppo che – promette Le Pen – farà “un’opposizione ferma, ma rispettosa delle istituzioni”, contro “i decostruttori dall’alto, i macronisti, e dal basso, la Nupes”.
I timori di Bruxelles
Naturalmente il tracollo di Macron fa notizia e preoccupa anche in Ue, Le telefonate tra i vertici della Commissione e i rappresentanti francesi sono state tanto intense quanto preoccupate. Un governo di minoranza che di volta in volta dovrà trattare con alleati momentanei è un’anatra zoppa, a Bruxelles lo sanno bene. Dopo la Merkel, cade con Macron un altro centro di gravità dell’Unione. Mentre dunque il Vecchio Continente si appresta ad affrontare una possibile crisi energetica e avrebbe bisogno di una leadership salda da contrapporre a Putin, si ritrova indebolito.