Il bluff delle Province: abolite per legge, ma le poltrone aumentano
Il ddl Delrio ridisegna i connotati del sistema Province. Facendole diventare a tutti gli effetti enti di secondo livello imperniati su tre organi:
- il presidente, che sarà il sindaco del comune capoluogo;
- l'assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario;
- il consiglio provinciale, che sarà formato da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione) scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. Oppure tra i membri uscenti degli enti in scadenza quest'anno a cui il provvedimento ha lanciato una curiosa "ciambella di salvataggio". Per nessuno di questi organi è previsto un compenso. Al tempo stesso cambiano le funzioni provinciali. Su trasporti, ambiente e mobilità avranno la semplice pianificazione, mentre manterranno la gestione dell'edilizia scolastica e cominceranno a occuparsi anche di pari opportunità. Tutte le altre passeranno ai Comuni a meno che le regioni non preferiscano tenerli per sé. E lo stesso percorso seguiranno il personale e il patrimonio.