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Fintech: dal social lending alle cartolarizzazioni. Novità dai mercati P2P

Continua la crescita del fintech in Europa. Solo nei prestiti P2P, le piattaforme Ue nei primi 4 mesi dell'anno hanno movimentato €243 milioni

Procede senza sosta la crescita del fintech in Europa, sostenuta da un notevole afflusso di capitali provenienti da investitori istituzionali (nel 2015 sono state concluse 125 operazioni per un totale di 1,5 miliardi di euro) nonostante la presenza di differenze culturali, geografiche e di regolamentazione renda il mercato europeo più frammentato rispetto al mercato USA e asiatico. In Europa però, a differenza delle altre regioni, la quota di investimenti provenienti dal settore bancario rimane modesta (vicina al 10%) probabilmente a causa dei problemi che affliggono le banche europee e che mettono in secondo piano gli aspetti d’innovazione tecnologica. Solo alcune banche hanno cominciato a guardare al pianeta fintech come una spinta di cambiamento al proprio interno, qualcuna ha cominciato a diventare cliente delle piattaforme invece di investire.
Oggi ci troviamo di fronte ad alcune nuove iniziative:

  • la prima cartolarizzazione europea di un marketplace di prestiti P2P (Funding Circle)
  • l’avvio di una nuova piattaforma per il social lending (Younited Credit)
  • una banca (Intesa SanPaolo) che investe nella “concorrenza” fintech

La prima cartolarizzazione europea di un marketplace P2P
Ovvero, per la prima volta (in Europa perché in USA è già stato fatto) i prestiti generati da un marketplace alle piccole imprese vengono trasferiti al mercato obbligazionario e agli investitori istituzionali attraverso la trasformazione in titoli obbligazionari che si ottiene con la loro cartolarizzazione.
Limitando l’attenzione ai marketplaces di prestiti P2P, le piattaforme europee hanno raggiunto nei primi 4 mesi la cifra di €243 milioni, in forte crescita ma ancora pochi rispetto a 1,2 miliardi di sterline erogati nella sola Gran Bretagna nello stesso periodo.  La novità più importante arriva però dalla prima operazione di cartolarizzazione (securitization) di prestiti erogati dalla maggiore piattaforma europea, Funding Circle che ha una quota di mercato di circa il 20% in Gran Bretagna. Un’operazione che ha beneficiato della garanzia del FEI (Fondo Europeo Investimenti) conferisce una qualità aggiuntiva per i sottoscrittori, con lo scopo dichiarato di sostenere la finanza alternativa per le piccole imprese UK. L’emissione è stata organizzata da Deutsche Bank e sottoscritta in parte dalla banca pubblica tedesca Kfw (l’equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti). Il prestito obbligazionario per un totale di £130 milioni è stato suddiviso in 6 tranche con profili di rischio diversi, la tranche migliore con rating Aa3/BBB ha offerto agli investitori una cedola del 2,20% oltre il Libor a 1 mese. La tranche più rischiosa una cedola del 6,50% + Libor con la garanzia del FEI limitata al 18,1% del portafoglio di prestiti sottostanti.

E in Italia? Per quanto riguarda l’Italia, oltre a un accresciuto interesse della stampa specializzata che nelle ultime settimane ha pubblicato alcuni articoli dedicati ai mercati P2P italiani, si segnalano 2 novità concrete:

  1. La prima è l’arrivo in Italia di una piattaforma P2P per prestiti ai privati, non creata in Italia ma di proprietà della francese Prêt d’Union attiva dal 2011. La presentazione di Younited Credit, piattaforma che gode di un passaporto europeo che le consente di operare in Italia, è avvenuta il 28 aprile. Come per Smartika e Prestiamoci anche l’attività di Younited Credit è ascrivibile all’ambito del social lending, un mercato in cui privati prestano a privati.
  2. La seconda è la decisione di Intesa SanPaolo di destinare 30 milioni di euro a Neva Finventures, una nuova società che investirà in startup nell’ambito finanziario. Neva Finventures selezionerà e co-finanzierà nuove imprese che operano in ambito pagamenti, personal banking o capital markets guardando soprattutto a mercati stranieri, USA e Israele in prima battuta.

Sono segnali ancora limitati al cospetto di mercati europei in cui le iniziative di P2P lending e più in generale di fintech si stanno moltiplicando, tuttavia confermano che anche nel nostro paese si è messo in moto un meccanismo in cui le piattaforme estere guardano con interesse al mercato italiano e allo stesso tempo il sistema bancario tradizionale si avvicina al confronto con i modelli innovativi e dirompenti del fintech, cercando di individuare i percorsi più opportuni per integrarlo nei propri modelli di business.

A cura di Fabio Bolognini
Esperto di PMI e Fintech