Più che il Recovery Plan la vera sfida del Governo Draghi è trovare un punto di incontro tra le diverse anime della maggioranza che lo sostiene. Del resto che l’alleanza tra Lega e Pd fosse quantomeno ambigua non è certo una novità. Ma le crepe, già evidenti da qualche tempo , iniziano a diventare sempre più visibili, minando la stabilità politica dell’esecutivo.
Ad alimentare il fuoco dello scontro, Matteo Salvini che in una diretta Facebook lancia l’hashtag #nocoprifuoco, in scia alle ricorrenza del 25 aprile azzardando un parallelo tra la giornata dedicata alla vittoria contro il nazifascismo e la fine delle misure restrittive. “Nella giornata della Liberazione la Lega è in campo per restituire diritti, lavoro e libertà agli italiani”, dice annunciando di aver raccolto già 20mila adesioni alla campagna
Letta-Salvini ancora scintille
Una mossa che fa letteralmente sobbalzare dalla sedia del Nazareno il Segretadio Pd Enrico Letta “Salvini partecipa a una raccolta firme contro il coprifuoco che il governo di cui fa parte ha stabilito. Se non vuole stare al governo non ci stia”, afferma, ricordando anche il precedente l’incidente’ in Consiglio dei ministri con la Lega che si è astenuta sul decreto. “E’ successo una volta e non deve succedere più”. E del resto lo stesso Draghi ha definito il mancato voto leghista al decreto “un fatto grave”.
“Io sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius soli che voglio qui rilanciare”, aveva detto il Segretario Pd che aveva pure trovato lo spazio per lanciare un’altra stoccatina: “Il governo di Mario Draghi è il nostro governo. E’ la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi”.
Neanche il tempo di finire la frase che era arrivata la replica stizzita del leader del Carroccio: “Letta e il PD vogliono rilanciare lo Ius Soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? Se il nuovo segretario torna da Parigi e parte così, parte ,male”.