Energia e salario minimo: il 12 settembre inizia l’autunno caldo dell’UE

Gli eurodeputati si preparano ad approvare leggi sulla sicurezza energetica, l'uguaglianza di genere, l'intelligenza artificiale e non solo.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

La prossima e importantissima seduta plenaria del Parlamento europeo avrà inizio il 12 settembre, per concludersi con le votazioni il 15 settembre.

L’apertura dei lavori del Parlamento europeo sarà preceduta dal terzo discorso sullo stato dell’Unione, durante il quale la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, delineerà le principali priorità e sfide della Commissione per i prossimi 12 mesi.

Nel corso del dibattito, che si svolgerà a Strasburgo il 14 settembre, gli europarlamentari esamineranno l’operato della Commissione nell’ultimo anno, per assicurarsi che le principali preoccupazioni degli europei, come la sicurezza energetica e il cambiamento climatico, vengano affrontate.

Gli eurodeputati, inoltre, daranno seguito alle 49 proposte di riforma dell’UE presentate dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, conclusasi il 9 maggio 2022. In autunno si terrà un evento per dare seguito alla Conferenza, tenere i cittadini informati e spiegare i progressi che sono stati compiuti.

Vediamo, ora, nel dettaglio, gli argomenti che verranno trattati.

Energia

La sicurezza energetica è risultata essere una delle preoccupazioni fondamentali dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, che ha portato a un precipitoso balzo dei prezzi del petrolio e del gas in Europa e nel mondo.

Il Parlamento europeo è chiamato a votare alcune misure per ridurre la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi e aumentare la produzione di energia verde, comprese nuove norme sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica.

Mercoledì 13 luglio, gli eurodeputati hanno votato per aumentare la quota di energie rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE al 45% entro il 2030, nell’ambito della revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED), un obiettivo sostenuto anche dalla Commissione europea nell’ambito del suo pacchetto RepowerEU“.

I deputati hanno raddoppiato il numero di progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità verde a due progetti per Stato membro. Gli Stati membri con il maggior consumo annuo di elettricità saranno obbligati ad adottare un terzo progetto entro il 2030.

La Commissione chiede, inoltre, che gli Stati membri fissino un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative di energia rinnovabile pari almeno al 5% della capacità di energia rinnovabile recentemente installata.

I deputati hanno anche insistito sulla trasparenza delle componenti elettriche verdi e sulla semplificazione dell’aumento dell’idrogeno, compreso un sistema più semplice per garantire l’origine.

Nel settore dei trasporti, la diffusione delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% delle emissioni di gas a effetto serra, attraverso l’uso di quote più elevate di biocarburanti avanzati e una quota più ambiziosa per i combustibili rinnovabili di origine non biologica come l’idrogeno.

Nella stessa giornata del 13 luglio, in una votazione separata, i deputati hanno sostenuto la revisione della direttiva sull’efficienza energetica (DEE), la legge che fissa gli obiettivi di risparmio energetico sia nel consumo primario che finale di energia nell’UE.

I deputati hanno indicato l’obiettivo dell’UE di ridurre il consumo finale e primario di energia.

Gli Stati membri dovrebbero garantire collettivamente una riduzione del consumo energetico di almeno il 40% entro il 2030 nel consumo finale di energia e il 42,5% nel consumo di energia primaria rispetto alle proiezioni del 2007. Ciò corrisponde a 740 e 960 milioni di tonnellate equivalenti petrolio (Mtoe) rispettivamente per il consumo finale e primario di energia.

Gli Stati membri dovrebbero fissare contributi nazionali vincolanti per raggiungere tali obiettivi, che dovrebbero essere raggiunti attraverso misure a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, in diversi settori.

I deputati hanno adottato la relazione sul RED con 54 voti a favore, 14 contrari e 6 astensioni, e sul EED con 50 voti favorevoli, 7 contrari e 13 astensioni.

Entrambi i dossier saranno posti in votazione dal Parlamento durante la sessione plenaria di settembre, a Strasburgo.

Caricabatterie universale

Il Parlamento dovrebbe dare il via libera alle norme che prevedono un caricabatterie universale per dispositivi elettronici come telefoni cellulari, tablet e cuffie.

Come indicato nell’articolo Caricabatterie universale, c’è l’accordo: ok a porta USB-C per tutti dispositivi mobili, nell’autunno 2024, la porta USB di tipo C diventerà il caricabatterie standard nell’UE, indipendentemente dal produttore.

Questo cambiamento contribuirà a ridurre i rifiuti elettronici e a rendere la vita dei consumatori più facile.

Salari minimi adeguati

A settembre dovrebbe essere approvata dal Parlamento, anche, la prima normativa UE sui salari minimi adeguati. Questo provvedimento chiede ai paesi dell’UE di garantire che il loro salario minimo a livello nazionale consenta uno standard di vita dignitoso. I deputati confidano nel fatto che le regole si traducano in una crescita salariale reale e contribuiscano a ridurre povertà lavorativa e divario retributivo di genere.

Da diversi anni il Parlamento chiede misure a livello europeo per garantire un reddito dignitoso a tutti i lavoratori. La povertà lavorativa nell’Unione europea è aumentata negli ultimi dieci anni e le recessioni economiche, come quella vissuta a livello globale durante la crisi del Covid 19, mostrano che salari minimi adeguati hanno un ruolo importante nella protezione dei lavoratori a basso salario, poiché sono più vulnerabili.

A seguito della proposta della Commissione europea sulle norme volte a migliorare l’adeguatezza dei salari minimi, a giugno i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo. Le nuove regole saranno messe ai voti durante la plenaria di settembre.

I deputati si auspicano che le regole siano volte ad arginare la concorrenza del mercato unico sul costo del lavoro, oltre a contribuire alla riduzione del divario retributivo di genere, dal momento che quasi il 60% dei lavoratori a salario minimo sono donne.

Parità di genere sul luogo di lavoro

Il Parlamento dovrebbe approvare il disegno di legge che punta ad aumentare la parità di genere nei consigli di amministrazione delle grandi aziende.

La Direttiva “Women on Boards” introdurrà procedure di assunzione trasparenti nelle aziende, in modo che almeno il 40% degli incarichi dirigenziali non esecutivi o il 33% di tutti gli incarichi dirigenziali siano ricoperti da donne.

I deputati avvieranno anche negoziati con il Consiglio per la Direttiva sulla trasparenza salariale, che obbligherebbe alcune aziende a rivelare gli stipendi di uomini e donne nella stessa posizione e funzione, rendendo più facile il confronto tra gli stipendi e la comparazione tra i divari retributivi di genere.

Lavoratori delle piattaforme digitali

I deputati presenteranno una direttiva volta a migliorare i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali, come, per esempio Uber e Deliveroo. Le norme proposte mirano a garantire che a questi lavoratori sia concesso uno status occupazionale corrispondente alle loro modalità di lavoro.

Si stima che, attualmente, nove piattaforme su dieci nell’UE dichiarino come lavoratori autonomi, le persone che lavorano attraverso di esse. Dei 28 milioni di persone che lavorano attraverso le piattaforme, 5,5 milioni potrebbero essere stati registrati sotto una classificazione erronea. Di conseguenza ad alcune persone, che lavorano attraverso piattaforme digitali, vengono negati i diritti sociali e lavorativi che deriverebbero dallo status lavorativo.

Intelligenza artificiale

Il Parlamento voterà anche nuove regole sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA). La cosiddetta legge sull’intelligenza artificiale dovrebbe sbloccare il potenziale dell’IA in campi come la salute, l’ambiente e i cambiamenti climatici.

Gli europarlamentari auspicano fortemente che l’UE assuma un ruolo guida in questo campo, stabilendo standard chiari che riflettano i valori dell’UE e garantiscano la protezione dei diritti fondamentali.

Cryptovalute

Gli eurodeputati saranno chiamati ad esprimersi sul quadro giuridico per le criptovalute nell’UE.

Le norme approvate a giugno dal Parlamento e dal Consiglio comprendono una serie di misure contro la manipolazione del mercato e la prevenzione del riciclaggio di denaro, del finanziamento del terrorismo e di altre attività criminali. Tali provvedimenti mirano inoltre a informare meglio i consumatori sulla possibilità di rischi, costi e oneri relativi alle criptovalute, comprese le criptomonete e i token non fungibili (NFT).

Cos’è il discorso sullo stato dell’Unione

A settembre di ogni anno la presidente della Commissione europea pronuncia il discorso sullo stato dell’Unione dinanzi al Parlamento europeo.

La presidente fa il punto dei risultati finora conseguiti e illustra la sua visione per il futuro.

Al discorso fa seguito un dibattito in seduta plenaria. È così che prende il via il dialogo con il Parlamento europeo e il Consiglio per predisporre il programma di lavoro della Commissione per l’anno a venire.

Le principali iniziative della Commissione von der Leyen

Nel dicembre 2019 la Commissione von der Leyen ha definito un nuovo e ambizioso percorso verso un’Unione europea più verde, più digitale e più equa.

Per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in Europa, la Commissione europea ha presentato un piano per affrancarsi gradualmente dai combustibili fossili russi, denominato REPowerEU, che contribuisce ad accelerare ulteriormente la transizione verde attraverso massicci investimenti nelle energie rinnovabili.

La Commissione ha proposto azioni ambiziose per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, investire nelle tecnologie verdi e proteggere l’ambiente naturale.

Per far progredire il decennio digitale europeo, la Commissione sta contribuendo alla definizione di norme che plasmeranno l’era digitale sulla base di tecnologie sicure e affidabili.