Bufera Elly Schlein: chi paga la sua armocromista

La segretaria del PD si ritrova a fronteggiare una bufera mediatica a tema abbigliamento: tutti si chiedono, politici compresi, chi paghi la sua esperta di stile

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

È difficile intrigare la maggior parte del pubblico parlando di politica vera, il che ha portato alla trasformazione del dibattito tra partiti negli ultimi 20 anni e più. Lo stesso è accaduto sui giornali e il web in questo non ha di certo posto un freno.

Ciò che piace, in Italia come all’estero, sono i conflitti. È qualcosa che siamo abituati a registrare mentalmente nei romanzi, nei film, nelle serie TV o nei videogiochi. Una storia ha bisogno di conflitto per funzionare e la politica non fa differenza. Un partito contro l’altro, scontri interni alla coalizione e le ipocrisie di chi siede sulle sedie del potere.

Fino a poco tempo fa si parlava della Premier Giorgia Meloni e delle sue visioni contrastanti, tra opposizione e governo. Dal taglio alle accise alle abolizioni sulle commissioni legate ai pagamenti con carta. Oggi si discute invece dell’armocromista di Elly Schlein, che tanto fa discutere anche in casa PD, come dimostrano le parole di Vincenzo De Luca. Proviamo quindi a fare chiarezza sul caso del giorno.

Elly Schlein: nuova polemica

Intervistata da Vogue, la segretaria del PD Elly Schlein ha svelato di rivolgersi a una consulente di immagine, Enrica Chicchio, esperta armocromista molto rinomata a Bologna. Una professionista che offre differenti soluzioni d’abbigliamento a seconda della situazione nella quale la Schlein dovrà trovarsi.

L’idea è quella di trasferire un messaggio anche attraverso l’impatto visivo. Parlare al pubblico che si ha dinanzi fin da subito, ancor prima di proferire la prima parola. Tutto questo è però visto con una certa perplessità, spesso ostentata per far notizia, considerando come un tipo di spesa di tale genere è considerato un privilegio da elite, che poco si sposa con la guida del Partito Democratico.

Sarebbe però curioso scoprire nel dettaglio come i lauti stipendi dei politici italiani, al di là del partito d’appartenenza, si trasformino in auto, case, viaggi, cene, regali e altro ancora.

Ciò che è stato visto in questo caso è uno spiraglio, non il primo, per colpire il “nemico”, che in alcuni casi sarebbe alleato. Dalle battute ai dubbi sul presunto lauto stipendio di Enrica Chicchio, che pare possa arrivare a guadagnare anche 400 euro all’ora.

Vincenzo De Luca fa sentire la sua voce dalla Campania, dando seguito all’approccio scherzoso che gli è valso la nomina di politico locale più virale del periodo pandemia, secondo a livello nazionale soltanto a Giuseppe Conte. Accetterebbe d’essere l’armocromista di Elly Schlein per metà dello stipendio, dice.

Chi paga l’armocromista di Elly Schlein

Elly Schlein non è di certo la prima politica ad avere al fianco dei consulenti d’immagine. Il velo è stato sollevato ma è davvero tanto importante ciò che è stato scoperto? Il Corriere della Sera sottolinea una certa agitazione tra i democratici, al grido di “chi paga l’armocromista di Elly Schlein?“. La risposta in questo caso è molto semplice ed è figlia proprio dell’intervista rilasciata dalla segretaria.

Nessuno avrebbe compiuto un autogol di tali dimensioni, svelando di far ricorso a una costosa e abile esperta d’immagine, quando tale esosa spesa veniva sostenuta dalle casse del partito. Non ci sono dubbi sul fatto che sia proprio la nota politica a pagare, di tasca sua.

Il vero dilemma è perché, chiedendo a gente a caso in strada, potenziali votanti, la maggior parte di loro saprà commentare agevolmente sull’ultima battuta di De Luca, l’armocromista di Elly Schlein, la paparazzata di Giorgia Meloni al centro commerciale con la sua famiglia e il caso Open to Meraviglia. Le stesse persone che, probabilmente, faticheranno a parlare, seppur in maniera elementare, di tematiche cruciali per il Paese. Ciò vuol dire che in sede di voto non potranno porsi le necessarie domande per scegliere quanto di meglio ci sia per loro, i propri valori e interessi. Il gossip politico può rappresentare una sfumatura colorata nel dibattito ma oggi, purtroppo, occupa uno spazio ben maggiore e quel dibattito lo sta ridicolizzando e spegnendo.