Con il 39%, Giorgia Meloni si conferma il leader politico con il maggior gradimento. Ma il dato che emerge dal sondaggio SWG per il TGLA7 è che il Premier – forse – deve iniziare a guardarsi le spalle perchè dietro al secondo posto c’è la segretaria del PD, Elly Schlein che la tallona abbastanza da vicino, raccogliendo il 30%.
Schlein corre e tallona Meloni
Più staccato il presidente del M5S Giuseppe Conte (26%). Addirittura fuori dal podio Matteo Salvini. A confermare che qualcosa inizia a scricchiolare c’è anche il dato sulle preferenze dei partiti: Fratelli d’Italia si conferma in testa con il 29,6% delle preferenze ma registra un calo dello 0.7%. Stabile il Pd al 20,4%, seguito dal M5s in crescita dello 0,3%.
I numeri
Insomma, sembra proprio che anche per Meloni si avvererà la profezia di quanti hanno fatto notare in più di un’occasione che un conto è stare all’opposizione, un altro è governare. Ironia della sorte, tra l’altro, il Governo di centrodestra rischia di finire impantanato sull’allarme migranti, tema sul quale da anni dà battaglia che ora però deve gestire in prima persona.
La stabilizzazione politica del Paese, dice a chiare lettere il ministro degli Esteri Tajani, è l’unica via percorribile: “Non possiamo abbandonare la Tunisia, altrimenti rischiamo di avere i Fratelli musulmani che rischiano di creare instabilità. Non ci possiamo permettere l’islamizzazione del Mediterraneo. Speriamo che tutti quanti sentano le ragioni dell’Italia”.
L’idea allo studio è quella di replicare il modello Libia a Tunisi addestrando le forze di sicurezza locale, fornire mezzi e aiuti finanziari per intensificare il pattugliamento e mezzi più tecnologici per i controlli.
Sfida a due
Ma il dossier resta caldo. E proprio la segretaria del Pd affonda: “Sul tema migrazioni, Giorgia Meloni doveva chiedere una Mare nostrum europea anziché dichiarare guerra alle Ong .È tornata da Bruxelles con un pugno di mosche”, ha detto Schlein nelle scorse ore, ai gruppi parlamentari riuniti alla Camera. “Abbiamo iniziato questa nuova fase nei giorni della tragedia di Cutro – ha ricordato – chiamando il governo a rispondere e a chiarire la dinamica della strage di Crotone, in commissione io stessa, e poi di nuovo in Aula. Siamo stati lì coi nostri corpi a senza parole a portare omaggio alle vittime e ai loro familiari. Dopo il presidente Mattarella e in assenza del governo”.
Insomma, Schlein ha ufficialmente lanciato il guanto di sfida a Meloni che stavolta – rispetto al passato – da Presidente del Consiglio dovrà trovare la giusta sintesi per accontentare tutti. Non solo il suo elettorato.