Entra ufficialmente nel vivo la crisi di governo, ribattezzata ormai dai più, la crisi di ferragosto. La riunione dei capigruppo del Senato, fissata per oggi pomeriggio, lunedì, 12 agosto 2019, alle ore 16, aprirà le danze, dettando i tempo e chiarendo meglio le modalità, esprimendosi sulla calendarizzazione della mozione con cui la Lega toglie la fiducia a Giuseppe Conte e al governo (atto che aprirà formalmente la crisi)
Nel frattempo, si è già aperto lo scontro tra favorevoli e contrari al voto. Luigi Di Maio rilancia la raod map proposta dal Movimento 5 stelle: approvare in via definitiva il taglio dei parlamentari prima di votare la sfiducia a Conte.
L’ormai ex alleato Matteo Salvini punta invece subito alle urne e bolla come “inciuci” le alternative. Il Partito democratico guarda e si spacca: da un lato Matteo Renzi sostiene che andare alle elezioni dopo l’estate sarebbe una follia, dall’altro il segretario del partito Nicola Zingaretti lo stoppa.
Intanto, il leader del Carroccio prepara il terreno della sfida. “Nelle prossime ore vedrò Berlusconi e la Meloni alla luce del sole”, dice in una intervista al Giornale. “Parleremo sia di elezioni regionali che di quelle Politiche”, spiega il segretario della Lega ad Alessandro Sallusti, “gli proporrò un patto, l’Italia del sì contro l’Italia del no”.
RISCHIO CAOS: CHE SUCCEDE ORA? – Insomma, un copione ancora tutto da scrivere e più di uno scenario possibile. Sullo sfondo tanti appuntamenti economici importanti, a partire dalla prossima Legge di Bilancio. Il Governo, qualunque sia, dovrà presentare prima l’aggiornamento del quadro macro con la Nota al Def (il 27 settembre), e poi il progetto di Bilancio a Bruxelles e alle Camera, il 15 e il 20 ottobre.
Potrebbe spettare a un governo sostenuto da una nuova maggioranza senza la Lega, oppure a un governo “istituzionale” come caldeggiato da Renzi, preparare nei tempi canonici la manovra, fermando almeno gli aumenti dell’Iva, e attuare la riforma che dimezza gli eletti, per andare al voto nella primavera 2020.