La bomba è pronta ad esplodere. Molto probabilmente, alla fine, come nel più classico dei copioni, sarà disinnescata.
Nel frattempo, va avanti il balletto di dichiarazioni, stoccatine al veleno, fughe in avanti e retromarce che condiscono un clima politico sempre sotto il segno della tensione. Ieri, intanto, è saltato l’attesissimo faccia a faccia tra il Presidente del Consiglio Conte e l’amico nemico Matteo Renzi per (almeno questa la “scusa” ufficiale) impegni della Ministra Bellanova.
In giornata, però, sono arrivate altre dichiarazioni. Una battaglia, in questa fase, anche e soprattutto dialettica. Renzi prima assicura di non voler far cadere il governo ma poi ipotizza di risolvere la crisi andando a cercare una nuova maggioranza in Parlamento. Il tutto mentre detta nuove condizioni, in tv.
RENZI ALZA IL TIRO – Non bastano più le istanze sulla gestione dei soldi del Recovery, con annessa bocciatura della cabina di regia, il leader di Italia viva alza l’asticella e chiede al governo di dire subito sì al Mes.
“La prima condizione è sulla sanità: ci sono 36 miliardi che potrebbero andare a irrobustire il servizio sanitario, inutile dire che i medici sono eroi e poi non dargli i soldi. Questi 36 miliardi sono bloccati con un no ideologico dei Cinque stelle e di Conte: a me sembra una follia. Prendiamo i soldi, mettiamoli sulla sanità e smettiamola con le polemiche”, dice Renzi.
Dichiarazioni che somigliano molto ad una minaccia neanche tanto velata, salvo poi negare di voler far cadere il Governo: “Non ci penso neppure. Ci sono però 846 morti e davanti a questo non si può far finta di niente. Ecco perché diciamo al presidente del Consiglio diamoci una smossa, diamo più fondi alla sanità. Smettiamola con le polemiche e mettiamo a frutto i soldi europei”.