Bufera per la vignetta sulla sorella di Meloni

La vignetta pubblicata da Natangelo sul Fatto Quotidiano, in risposta alle esternazioni del ministro Lollobrigida sulla "sostituzione etnica", ha scatenato un vespaio di polemiche.

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Una vignetta riaccende l’eterno dibattito sui limiti della libertà di satira. La vignetta in questione prende di mira una privata cittadina, la quale però è vicinissima al mondo della politica. Il bersaglio è infatti Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni nonché moglie di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura in quota Fratelli d’Italia.

La vignetta su Arianna Meloni

La scenetta satirica è stata pubblicata sul Fatto Quotidiano dal disegnatore Natangelo. Il titolo: “Obiettivo incentivare la natalità. Intanto, a casa Lollobrigida…”
Nel disegno un uomo di origine africana è a letto con la moglie del ministro. Lui le chiede: “E tuo marito?”
Lei risponde: “Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica”.

Giorgia Meloni contro la vignetta di Natangelo

A criticare la vignetta scende immediatamente in campo la premier che parla di “allusioni indegne” e “cattiveria senza limiti” messe in atto “in sprezzo di qualsiasi rispetto” verso una donna che “non ricopre incarichi pubblici”.

Ma le critiche arrivano anche da sinistra. Piero Sansonetti, direttore del Riformista passato all’Unità dopo l’avvento di Matteo Renzi, parla di fascismo: “A me la vignetta di Natangelo sul Fatto Quotidiano fa venire in mente solo lo stile polemico di una volta: quello dei Farinacci e dei gerarchi fascisti più volgari”.

La deputata del PD Simona Malpezzi, ultimamente presenza ricorrente nei talk show politici, da una parte stigmatizza le parole  del ministro dell’Agricoltura (“Lollobrigida ha usato parole vergognose di cui dovrebbe semplicemente scusarsi”, scrive su Facebook), ma dall’altra parte critica la scelta editoriale del Fatto Quotidiano: “La vignetta contro Arianna Meloni – scrive l’esponente PD su Twitter – trasuda sessismo e volgarità. Questa non è satira. Sono anni luce lontana dalle sue idee ma le esprimo tutta la mia solidarietà perché il rispetto delle donne e della loro dignità è un fatto politico che ci riguarda tutti”.

Marco Travaglio sulla vignetta di Natangelo

A chi chiedeva spiegazioni, il direttore del Fatto Quotidiano risponde con una freddura: “Non posso passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce”.

Qui il link alla vignetta di Natangelo sulla sorella di Giorgia Meloni.

Francesco Lollobrigida e la sostituzione etnica

L’antefatto: il ministro Lollobrigida si trovava al congresso nazionale della Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori). Interrogato sul tema dei migranti ha risposto così: “Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica, gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro… Non è quella la strada!”

La dichiarazione ha suscitato in breve uno tsunami di polemiche. La critica più dura è arrivata dalla segretaria del PD Elly Schlein, che ha parlato di “suprematismo bianco”.

Lollobrigida non è il primo che da destra ha utilizzato la locuzione oggi incriminata: già nell’ottobre 2016 Giorgia Meloni, allora all’opposizione, accusò il governo Renzi-Alfano di “prove generali di sostituzione etnica in Italia”. Non un caso isolato, dal momento che sui suoi social negli anni successivi Giorgia Meloni ha utilizzato quella locuzione diverse altre volte.

“La Ue è complice dell’immigrazione incontrollata e del progetto di sostituzione etnica voluti dal grande capitale #mogherinidimettiti”, 3 febbraio 2017 su Twitter.

E ancora: “[…] Il cerchio si chiude… manovalanza a basso costo… schiavi da consegnare ai poteri forti e i giovani italiani laureati si vadano a cercare lo stage fuori… Si chiama sostituzione etnica e noi non la consentiremo”, comizio tenuto nel gennaio 2017.

“Ma guarda un po’! Chi ha scritto un pezzo del programma sugli immigrati del M5S? Gli emissari di Soros, il finanziere che sostiene e finanzia in tutto il mondo l’immigrazione di massa e il disegno di sostituzione etnica. Giggìno Di Maio, nulla da dire?”, 9 gennaio 2018 su Twitter.

Così come Salvini il 3 dicembre 2017 scriveva su Twitter: “L’unica cosa di cui mi pento è non aver mandato a casa prima gli ultimi quattro GOVERNI. Stiamo subendo una sostituzione etnica programmata”.

Ma quella stessa locuzione in bocca a un membro del governo oggi non può passare sotto silenzio. E infatti le polemiche hanno costretto Lollobrigida a una retromarcia: “Accetto la critica politica ma non l’insulto”, ha detto il ministro all’Huffington Post. “Io non sono razzista. Sul piano terminologico ho sbagliato, ma per ignoranza, non per razzismo“. E ancora: “Fino a ieri non sapevo chi fosse il signor Kalergi”.

Il riferimento è al fantomatico piano Kalergi, una teoria del complotto secondo la quale esisterebbe “un piano d’incentivazione dell’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni”, come si legge su una pagina del sito ufficiale del governo italiano.

Lolobrigida tempo fa finì al centro di un’altra polemica per la sua intenzione di abbattere gli animali considerati “problematici”.