Berlusconi punta il dito contro il Governo: cosa voleva

Il Cavaliere ricorda la caduta nel corso della campagna e sottolinea che avrebbe meritato un ruolo istituzionale che però non è arrivato

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni è nato grazie alla stretta alleanza tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che ha permesso alla coalizione di centrodestra di vincere le elezioni lo scorso settembre. Un successo senza discussione per la destra che già da mesi era d’accordo sulle mosse da mettere in campo in caso di successo: Palazzo Chigi sarebbe andato al leader della forza politica che tra i tre avrebbe ottenuto il maggior numero di voti alle urne.

In tal senso ha quindi potuto sorridere Giorgia Meloni che però, in sede di formazione di Governo, ha dovuto fare i conti con le richieste delle altre due forze politiche in campo. Non due personaggi di poco conto, con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che hanno avanzato pretese e hanno fatto tirare per le lunghe, anche se non troppo, le discussioni fino a ottobre quando, quasi in tempi da record, il nuovo esecutivo ha giurato davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma il Cavaliere, nonostante la vicepresidenza assegnata ad Antonio Tajani, avrebbe voluto di più.

Berlusconi punta il dito contro il Governo

In occasione dell’evento “Programmi, idee e priorità di Forza Italia per la Lombardia” a Milano, infatti, Silvio Berlusconi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa puntando il dito contro il Governo Meloni. Il Cavaliere, ritornato in Senato dopo una lunga assenza, ha infatti spiegato di essersi sentito quasi tradito dal nuovo Esecutivo nel quale si aspettava di poter ricoprire un ruolo istituzionale. E che invece ha scelto di puntare su altri nomi e su altre gerarchie.

“Non ho preso nessun ruolo istituzionale in questo governo anche se lo meritavo” ha sottolineato l’ex patron del Milan e attuale guida del Monza. Lo stesso Berlusconi, parlando di quella che è stata la campagna elettorale che lo ha portato a rientrare a Palazzo Madama a settembre, ha anche sottolineato che la caduta fatta a pochi giorni dal via dalla corsa alle urne gli poteva costare cara: “Sono vivo per miracolo secondo i medici”. Ma a chi gli ha chiesto delle proprie condizioni di salute non ha tardato a rispondere: “Quando sono seduto o in piedi sono ancora quello che ragiona non male”.

La campagna elettorale in Lombardia

L’evento a Milano è stata l’occasione per parlare anche delle elezioni regionali del prossimo 12 e 13 febbraio 2023 nelle quali Forza Italia appoggerà il governatore uscente Attilio Fontana. “Vincerai, vinceremo” gli ha detto Berlusconi che ha ricordato come dal 1995 “i lombardi scelgono noi”.

“Ripartiamo dalla Lombardia ancora una volta per vincere. Fontana lo abbiamo ricandidato con pieno merito e lo ringrazio perché ha governato in anni difficili” ha spiegato Berlusconi, col governatore che ha poi sottolineato: “E meno male che il centrodestra governa la Lombardia da 28 anni. Dove governa il centrodestra si vola”.

Non sono mancati anche i ricordi a Roberto Maroni, compianto esponente di spicco della Lega morto lo scorso novembre. Un pensiero dolce quello di Berlusconi che ha ricordato gli anni di confronto con l’ex ministro, con la palla passata ora in mano a Matteo Salvini.