Volata a sorpresa del PIL: ora si teme l’effetto tassi

La crescita Italia a inizio 2023 è stata molto forte, ma sarà difficile da replicare nel breve periodo, anche perché le mosse della BCE devono ancora trasmettersi all’economia

Dopo un calo marginale alla fine dell’anno scorso, il PIL italiano ha registrato un forte rimbalzo nei primi mesi del 2023, con un aumento dello 0,5% su base trimestrale (massimo dal secondo trimestre 2022), grazie all’apporto positivo sia dell’industria (in senso lato ovvero comprese le costruzioni) che dei servizi, crescendo più del doppio rispetto alla stima degli analisti dello 0,2%. L’aumento su base annua è stato dell’1,8%, anche in questo caso sopra le previsioni e il dato di fine 2022.

Dato rassicurante per il governo

Il miglioramento dell’economia è un dato rassicurante per il governo di Giorgia Meloni – il cui bilancio prevede che l’espansione supererà le aspettative quest’anno all’1% – ha sorpreso gli osservatori e ha mostrato un miglior inizio d’anno per l’Italia rispetto alle altre grandi economie dell’Eurozona. Identico a quello spagnolo, il dato italiano sulla crescita del primo trimestre si confronta infatti con la variazione nulla del PIL tedesco e con il progresso di 0,2% dell’economia francese.

Ma il 2023 conferma prospettive moderate

“Questo forte inizio d’anno è molto positivo in quanto supporta le aspettative di una crescita moderata del PIL quest’anno (2022: 3,7%), anche se la crescita dovesse indebolirsi nella seconda metà”, osserva Loredana Federico, capo economista di UniCredit per l’Italia. “L’Istat riferisce che il PIL sarebbe in crescita dello 0,8% nel 2023 se la crescita fosse piatta nei prossimi tre trimestri”, aggiunge, sottolineando però che “il forte inasprimento delle condizioni di finanziamento deve ancora farsi sentire nell’economia ed è probabile che rappresenterà un freno all’attività nei prossimi trimestri”.

L’Istat, nella sua lettura preliminare, ha segnalato che sia la domanda interna (al lordo delle scorte) che le esportazioni nette hanno fornito un contributo positivo alla crescita trimestrale del PIL e che, dal lato dell’offerta, sia l’industria che i servizi hanno registrato una crescita positiva, mentre l’agricoltura è rimasta stabile.

Possibile un rallentamento in corso d’anno

“Nel complesso, il dato odierno è senza dubbio una sorpresa positiva, che difficilmente si ripeterà nei prossimi trimestri – afferma Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING – Con l’impatto dei passati rialzi dei tassi che deve ancora trasferirsi completamente nell’economia (e con altri rialzi in arrivo), sospettiamo che il ritmo dell’espansione economica italiana rallenterà nei prossimi trimestri”. “Detto questo – aggiunge – con l’inerzia statistica per la crescita del PIL italiano 2023 allo 0,8% dopo la pubblicazione odierna, probabilmente rivedremo la nostra previsione della crescita media annua appena al di sopra della soglia dell’1%”.

Gli analisti sono infatti concordi nel ritenere probabile un rallentamento su base congiunturale del PIL a partire dal trimestre in corso, dopo l’ampia sorpresa positiva d’inizio anno, ma rimangono possibilisti sul fatto che il PIL italiano possa crescere di almeno l’1% quest’anno, con rischi verso l’alto. Tuttavia, invitano comunque alla cautela.

“In prospettiva, dopo aver beneficiato del crollo dei prezzi dell’energia, con il passare del tempo l’economia potrebbe risentire maggiormente dell’aumento dei tassi d’interesse, il cui impatto potrebbe essere amplificato dal fatto che il settore immobiliare sembra essere stato il principale motore di crescita a inizio 2023 (come è stato nella maggior parte del periodo post-pandemico)”, dice Paolo Mameli, senior economist della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.