In alternativa a una stretta di politica monetaria e fiscale occorre creare “un portafoglio che protegga i risparmiatori dall’inflazione”. Lo ha detto il Presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo consueto discorso alla comunità finanziaria sottolineando che occorrerebbe “creare portafogli che auto-proteggano i risparmiatori dall’inflazione, nel cui ambito gli investimenti in titoli di proprietà svolgono una funzione primaria.
Inflazione, arriva portafoglio salva risparmi?
“La proposta prevede una composizione equilibrata tra attività mobiliari e immobiliari, affidando la redditività agli andamenti dell’economia reale, così alleggerendo la politica monetaria del peso di manovre inusuali sui tassi dell’interesse”.
Poco prima aveva detto che un primo passo “da compiere divenuto urgente, è incanalare il risparmio verso le iniziative produttive delle imprese di ogni dimensione. È pur vero che la stretta relazione che si era stabilita tra politica monetaria e andamenti dei mercati regolamentati va causando fluttuazioni di valore delle imprese che scoraggiano siffatti investimenti – ha argomentato – ma va emergendo una più stretta e sana relazione tra quotazioni e profitti, sui quali l’inflazione opera in via favorevole”. Oltretutto fa notare Savona “il rafforzamento della componente rappresentativa dell’attività produttiva verso cui dirigere i risparmi trova validazione giuridica nell’articolo 47 della Costituzione”.
La proposta della Consob
La proposta nasce in un contesto in cui a fronte di una buona tenuta del risparmio italiano nel 2021 ci sono “primi indizi per il 2022 che manifestano segni di cedimento dei flussi. È anche emersa con chiarezza la tendenza, che ha mostrato nel corso del 2021 una netta accelerazione, a investire in strumenti speculativi e in mercati esteri, scelte non sempre basate su criteri razionali. Affidare al solo mercato la cura di queste attitudini, non di rado sollecitate da previsioni che la realtà si è data carico di smentire – ha avvertito – potrebbe causare gravi conseguenze economiche e sociali, oltre a porsi in contrasto con il dettato costituzionale che considera il risparmio un bene pubblico”.
Ombre su prospettive crescita
“L’insorgere dell’inflazione e, ancor più, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia hanno gettato pesanti ombre sulle prospettive favorevoli che si erano delineate e hanno riportato indietro le condizioni di stabilità monetaria, oltre a quelle di una civile convivenza internazionale basata sulla reciproca comprensione e su un dialogo costante tra popoli, statuite dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu e ben ribaditi dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”.
Criptovalute, serve conferenza internazionale
Il presidente Savona è anche tornato sul tema delle “cryptocurrency”. “Al di là delle scelte da fare per il trattamento degli strumenti virtuali e delle tecniche usate, necessita anche definire un inquadramento istituzionale complessivo dei problemi insorti, che sollecita la convocazione di una Conferenza internazionale per ristabilire un buon funzionamento del sistema monetario e finanziario globale o, quanto meno, di quella parte del mondo disposta a collaborare in questa direzione”.
Savona ha ricordato che “nella recente riunione dei ministri finanziari del G7 è stata ribadita l’urgenza di una regolamentazione delle diverse forme e degli usi di cryptocurrency, fornendo la precisa indicazione che gli strumenti virtuali devono essere trattati come quelli tradizionali”. Pertanto, ha ribadito di concordare “con la necessità di convocare una Conferenza internazionale, che abbia in agenda l’inclusione del mercato delle cryptocurrency nella normazione esistente, ma non trascuri il recepimento delle tecniche contabili innovative usate dalla finanza”.