Telemarketing molesto, regole in arrivo: nuovi limiti per i call center

Il Garante della privacy ha costituito un comitato per la redazione di un Codice di condotta per le aziende del settore

La barriera contro le chiamate indesiderate e a tutte le ore da parte dei call center non si baserà solo sullo strumento del Registro pubblico delle opposizioni. Per mettere un freno al fenomeno del telemarketing molesto senza regole il Garante della privacy sta istituendo un “Codice di condotta” che dovrà essere seguito dalle società del settore. A lavoro sulle le linee guida c’è un comitato ad hoc formato da contact center, list provider (le società che realizzano le banche dati di contatti) aziende committenti e consumatori.

Telemarketing molesto, regole in arrivo: gli obiettivi sulla privacy

Una prima stesura del “Codice di condotta” redatta da tutti gli esponenti della filiera del telemarketing dovrebbe essere posta all’attenzione dell’Autorità per la protezione dei dati personali entro un paio di mesi, contestualmente all’entrata in vigore del nuovo Registro pubblico delle opposizioni, il 27 luglio.

Come abbiamo spiegato qui, lo strumento prevede la possibilità di iscriversi a un registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.

Creato nel 2010 e aggiornato nel 2018, il servizio gratuito per le linee fisse viene adesso esteso anche ai cellulari e permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea (qui per avevamo spiegato cos’è il Registro delle opposizioni)

Il Registro, insieme al Codice di condotta, rappresentano i due principali provvedimenti adottati per limitare il telemarketing selvaggio, sul solco del Gdpr europeo del 2016, tramite il quale l’Unione europea spinge i Paesi membri ad adottare strumenti per una maggiore attenzione alla tutela dei dati personali attraverso il contributo di tutti gli attori chiamati in causa.

Oltre a vietare le chiamate di telemarketing e la cessione a terzi dei dati personali, l’iscrizione al nuovo strumento garantirà la decadenza dei consensi precedentemente rilasciati dagli utenti per chiamate con finalità commerciali con e senza operatore umano, ad eccezione di quelle svolte dai soggetti che hanno raccolto un consenso nell’ambito di un contratto attivo, o cessato da non più di 30 giorni, per la fornitura di beni o servizi.

Telemarketing molesto, regole in arrivo: il “Codice di condotta”

Nella stesura delle nuove regole sono stati coinvolti circa 30 esponenti tra gli operatori, i principali committenti delle campagne di telemarketing, cioè aziende delle telecomunicazioni e dell’energia, e rappresentanti dei consumatori.

Il documento potrà partire dalla regole già utilizzate dall’associazione nazionale dei business process outsourcer (Assocontact) che dal 2016 applica un codice di autoregolamentazione e dall’osservatorio imprese e consumatori (Oic).

Per il presidente di Assocontact, Lelio Borgherese, “la redazione del Codice di condotta con il coinvolgimento delle aziende committenti, voluto dal Garante, è la strada giusta per coordinare l’azione di tutti gli stakeholder e mettere fuori gioco chi viola le regole.”

Uno degli obiettivi del Codice, oltre a individuare una disciplina comune a tutte le realtà del telemarketing, è infatti anche quello di rintracciare gli operatori irregolari che agiscono al di fuori dalla legalità, non rispettando le norme in vigore, andando a esasperare chi riceve telefonate incontrollate e moleste e penalizzando l’intera categoria (qui avevamo parlato del boom delle telefonate moleste).