Bollette, le città italiane dove si spende di più: la classifica

L’aumento generale dei prezzi rischia di mettere in ginocchio cittadini e imprese in questa fase finale dell’anno: ecco dove i prezzi crescono di più

Grazie ad alcuni segnali incoraggianti provenienti dal fronte sanitario – con un tendente aumento del numero dei contagi, ma non dei ricoveri negli ospedali – e da quello economico-commerciale (il Codacons parla di una “crescente fiducia di famiglie e imprese” ad ottobre), gli italiani stanno tornando a spendere più del previsto in questo ultimo trimestre dell’anno.

Purtroppo a frenare l’entusiasmo dei consumatori è il rialzo dei prezzi che da alcuni mesi sta interessando diversi settori chiave per la ripartenza del nostro Paese. In particolare, l’inflazione e i rincari hanno fatto segnare livelli molto alti soprattutto per quanto riguarda i generi alimentari e il comparto energetico.

Le cause scatenanti vanno ricercate innanzitutto nelle continue tensioni internazionali che vedono coinvolti gli stati estrattori e produttori: in primis la preoccupante situazione in Medioriente, ma anche  continui screzi tra Russia ed Unione Europea. Sul fronte interno invece sta contribuendo la repentina risalita della domanda, dopo il crollo massiccio dell’ultimo anno e mezzo.

Tra diesel, gas e benzina: è il carburante ad aumentare di più

Nel 2021 il prezzo dei trasporti è salito di ben 8,7 punti percentuali rispetto all’anno scorso. A contribuire in maniera decisiva è chiaramente il rincaro del prezzo dei carburanti, nessuno escluso: dalla benzina al gpl, dal diesel al metano, tutti hanno visto schizzare la propria quotazione al dettaglio (+11,6% in media) nell’ultimo periodo (qui tutti i numeri su quanto valgono le accise).

Di questo passo, si calcola che ogni famiglia corra il rischio di veder aumentare la propria spesa di ben 300 euro in più nell’arco dei dodici mesi. Ma quali sono le città più interessate dall’aumento dei costi?

Gli automobilisti che hanno visto crescere maggiormente i prezzi del carburante sono quelli di Grosseto. Nella cittadina toscana i rincari hanno toccato il 20% di media, un dato superiore di quasi dieci punti percentuali rispetto al quadro generale italiano.

Al secondo posto si colloca Gorizia (+15,3%), seguita da Trieste (+15,1%). Ai piedi del podio un’altra realtà friulana, ossia Udine (+14,5%). Quinto posto per Potenza (+14,1%), poi Ascoli Piceno (+13,7%) e Cosenza con un +13,6%. La classifica continua con Pordenone all’ottava posizione (aumento del 13,5%), mentre ad occupare la nona piazza ci sono insieme Novara, Venezia e Padova (+13% per tutte e tre). Chiude la top ten delle peggiori Alessandria con un +12,7%.

Al contrario, le province dove la situazione ha subito una variazione minore sono quelle di Forlì-Cesena –  dove l’aumento dei prezzi si è fermato ad un +9,4% – seguita dalla coppia composta da Benevento e Ferrara (+9,8% ambedue) e da quella che vede Caserta e Bologna con un +10%.

Caro-bollette, le differenze tra le diverse zone d’Italia

Al netto di questo, per gli italiani il dato più tangibile con cui misurare l’andamento dei prezzi rimane quello riportato in bolletta. Anche qui ci sono differenze notevoli tra le diverse aree d’Italia: come per la precedente graduatoria, le città più interessate sembrano essere quelle del Nord, in particolare tra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia.

Guida la classifica Verona, con un aumento medio della spesa in bolletta che registra un +37,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Queste le prime dieci posizioni:

  • Verona +37,5%
  • Bologna  +36,4%
  • Forlì-Cesena +34,5%
  • Bolzano +33,9%
  • Avellino +33,5%
  • Trento +32,2%
  • Lodi +31,8%
  • Pordenone +31,1%
  • Varese +30,7%
  • Vicenza +30,5%

La città più virtuosa d’Italia in questa particolare graduatoria è Cagliari, che registra solo un +18,5% in più sul costo delle bollette. A seguire un’altra realtà sarda come Sassari (+18,6%), mentre al terzultimo posto si stanzia Catania con un +19%.