Nuove regole Ue: vino a rischio e addio alle insalate in busta

L'Unione europea modifica il regolamento sugli imballaggi e scatena le ire di Coldiretti: ecco le conseguenze per produttori e consumatori

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Luca Incoronato

Giornalista pubblicista

Giornalista pubblicista ed esperto copywriter, ho accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter

Il nostro modo di fare la spesa potrebbe cambiare radicalmente, stando al nuovo regolamento sugli imballaggi proposto dall’Unione europea. Coldiretti riferisce quelle che sono le probabili trasformazioni che si ritroveranno ad attuare i nostri grandi e piccoli supermercati. Potremmo dover dire addio all’insalata in busta e non solo. Limitazioni imposte, ad esempio, anche alle consuete confezioni di pomodori, buste di arance e cestini di fragole, soltanto per fare degli esempi molto comuni. Un nuovo regolamento alle porte che preoccupa non poco, considerando come potrebbe andare a inficiare i bilanci delle compagnie agroalimentari, modificato sul lungo periodo le abitudini di consumo degli italiani. Vediamo però nel dettaglio di cosa si sta parlando.

Ue: nuove regole sugli imballaggi

Per combattere gli sprechi di materiali e di conseguenza l’inquinamento del pianeta, l’Unione europea ha proposto un nuovo regolamento sugli imballaggi. Seguendo questa linea, si direbbe addio alle confezioni monouso. In questa categoria, però, rientrano tutte le confezioni preparate per la vendita con un peso netto inferiore a 1.5 kg. Immediata la reazione di Coldiretti, che sottolinea come tutto ciò comporterebbe una serie di problematiche non secondarie sul fronte igienico-sanitario e non solo. Modificare le regole in vigore in questo modo rappresenterebbe un ostacolo per il processo di conservazione, aprendo così le porte a dannosi sprechi.

Come se non bastasse, il nuovo regolamento Ue sugli imballaggi andrebbe a pesare economicamente tanto sui produttori quanto sui consumatori. Si teme, inoltre, l’impatto negativo sulle abitudini alimentari degli italiani, che si aspettano di trovare un certo tipo di confezionamenti nei propri negozi di fiducia. Impensabile proporre buste di insalata già lavata da 1.5 kg, il che porterebbe all’addio di questa soluzione imbustata, con conseguente calo delle vendite. In tanti, infatti, danno priorità alla comodità d’uso, preferendo un prodotto già pronto a uno da “preparare”, come nel caso di una testa d’insalata intera da pulire.

Regolamento Ue: rischio per il made in Italy

Le direttive dell’Unione europea non si limitano all’imballaggio del cibo. Ci si sta indirizzando anche verso una standardizzazione delle bottiglie di vino, procedendo alla riduzione del loro peso. Ciò vuol dire far sparire dal mercato quella che viene comunemente definita “magnum“. Parliamo di una tipologia di bottiglia dalle grandi dimensioni, che l’Ue vorrebbe veder sparire anche per quanto concerne le tipologie di vini più pregiati e costosi.

L’orologio ha iniziato i propri giri di lancette e la data di scadenza per l’attuazione del nuovo sistema, organizzando al meglio la propria distribuzione, è fissata per l’1 gennaio 2030. Per allora il 10% delle bevande alcoliche presenti sul mercato dovrà sfruttare degli imballaggi inseriti in un sistema di riuso. Dall’1 gennaio 2040, invece, si pretenderà il 25%. Differente il discorso per i vini (eccezion fatta per gli spumanti), con soglie che variano tra il 5 e il 15%.

Coldiretti sottolinea come l’Italia venga particolarmente danneggiata dal regolamento Ue, per com’è strutturato al momento. Ci si attendono serie modifiche, considerando come due dei principali settori dell’esportazione del nostro Paese rischiano di subire degli esosi danni. Pur condividendo la visione futura e la necessità di una maggiore sostenibilità, si chiede, dunque, di eliminare i divieti relativi al monouso di frutta e verdura al di sotto di 1.5 kg, ricalibrando inoltre le misure per l’ambito vinicolo.