Brexit, perché il Regno Unito dice addio al sistema metrico e cosa cambia

Il governo di Downing Street annuncia il ritorno al sistema imperiale, con ripercussioni sulla vita quotidiana e sull'economia del Paese

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il governo del Regno Unito ha fatto sapere che per gradi si tornerà alle unità di misura tradizionali, quelle del sistema imperiale. Si tratta di una decisione rivoluzionaria e che potrebbe avere importanti ripercussioni sulla vita quotidiana dei cittadini britannici. Il completamento delle operazioni della Brexit porterà dunque un cambiamento anche nelle bilance del Paese.

A darne l’annuncio è stato David Frost, ministro della Brexit, con i sostenitori dell’uscita dall’Europa che hanno accolto molto positivamente il cambiamento. Il sistema metrico, reso obbligatorio per i negozi e le attività, era infatti considerando come una invadente imposizione dell’Ue negli affari nazionali.

L’Unione Europea richiede infatti a tutti i Paesi membri di utilizzare solo il sistema metrico. Tuttavia al Regno Unito era già stato permesso dal 1995 di utilizzare la doppia etichetta con il sistema imperiale sui prodotti, e la stessa eccezione era stata fatta per i cartelli stradali e le bevande alcoliche.

Brexit, perché il Regno Unito vuole reintrodurre il sistema imperiale

Il governo britannico sta passando a revisione tutte le regole europee applicate tramite normative nazionali negli anni, per determinare quali abrogare perché ritenute dannose per l’interesse nazionale o inutili.

Tra queste anche il divieto da parte dell’Unione Europea della vendita dei prodotti in unità imperiali e l’addio al sistema metrico, introdotto nel 1965 per favorire gli scambi internazionali. Una legge ad hoc arriverà quando i tempi saranno sufficientemente maturi.

Tra i cambiamenti già in atto o adottati per attuare il progetto della “Global Britain” di Boris Johnson, dopo 50 anni di “imposizioni” da parte dei 27 Paesi continentali, c’è anche il colore del passaporto dal borgogna usato in Europa al tradizionale blu, abbandonato nel 1988.

La libertà dei cittadini della Corona passa insomma attraverso piccoli grandi cambiamenti simbolici e identitari, che mirano al ripristino dello status quo del Regno Unito prima dell’adesione all’Ue.

Addio a metri e kg con la Brexit: le critiche contro il governo britannico

Ma tra chi non ha votato la Brexit, ovvero il 48% degli elettori britannici, si levano voci di protesta per delle misure che appaiono solo come perdite di tempo e non porteranno effettivi vantaggi all’economia del Paese. In molti si chiedono inoltre se si riusciranno a portare avanti gli obiettivi di sostenibilità stabiliti da Agenda 2030.

I datori di lavoro, intanto, lamentano la presenza di migliaia di posti vacanti, lasciati dagli immigrati nel Regno Unito che hanno deciso di tornare in patria o trasferirsi in altri Stati membri dell’Unione Europea.

Non solo. Il ritorno alle unità di misura imperiali potrebbe ostacolare o rendere più difficili e dispendiose in termini di tempo le attività di import ed export nonché lo shopping online da e verso il Paese, con gli operatori già fortemente provati dall’addio ai trattati economici internazionali.