Recovery e Pnrr: quando arrivano in Italia i soldi dell’Europa

È arrivato il via libera alla prima rata per i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per contrastare gli effetti della pandemia

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze fa sapere che, dopo la firma apposta dal ministro Daniele Franco, il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni ha siglato gli Operational Arrangements, o OA, cioè gli atti formali che daranno accesso all’Italia ai fondi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza dopo il duro colpo inferto dalla pandemia.

Recovery e Pnrr: cosa sono gli Operation Arrangements

Gli Operation Arrangements sono un documento di 760 pagine all’interno del quale sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica fino al 2026 per il conseguimento di tutti i traguardi (Milestone) e gli obiettivi (Target) per ottenere i rimborsi semestrali provenienti dall’Europa. Già 51 di questi sono stati raggiunti entro la fine del 202 per ottenere la prima rata.

I fondi arrivano infatti in diverse tranche, a patto che l’Italia rispetti gli impegni presi con il resto dei Paesi membri. Lo stesso meccanismo si applica per tutti i Recovery plan nazionali che hanno avuto accesso al programma Next Generation EU.

I soldi dati agli Stati europei servono non solo al rilancio dell’economia dopo i due difficili anni caratterizzati dall’emergenza sanitaria, ma anche per l’ingresso in una nuova era di innovazione tecnologica e digitale, con maggiore attenzione all’ambiente e alla sosteniblità e alle condizioni lavorative di giovani e donne, tra le altrecose.

I contenuti degli Operation Arrangements sono condivisi a livello tecnico con le strutture dedicate al Pnrr dei singoli Ministeri e sono stati oggetto di un lungo negoziato con la Commissione europea.

Questi documenti sono un passaggio preliminare necessario per la presentazione della prima domanda di pagamento alla Commissione europea entro fine dicembre. Sono già stati firmati anche quelli della Francia, della Spagna e della Grecia.

Recovery e Pnrr: quanti soldi vanno all’Italia e per cosa

Il piano europeo prevede l’utilizzo di 750 miliardi di euro per tutti i Paesi, ripartiti in base a criteri proporzionali, come la numerosità della popolazione, ma anche a elementi perequativi, come la perdita di Pil dovuta alla crisi economica.

Il Dispositivo di ripresa e resilienza, o RRF, rappresenta il 90% dell’importo, ma sono stanziati ulteriori fondi complementari, come il React Eu, che compongono il restante 10%.

Le risorse destinata all’Italia sono 122,6 miliardi di finanziamenti a tassi agevolati da parte dell’Unione Europea, 68,9 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e un piano complementare di 30,6 miliardi. In totale le risorse che il nostro Paese riceverà e investirà sono 222,1 miliardi.

Sono 6 le missioni del Pnrr.

  • Rivoluzione verde e transizione ecologica: 59,47 miliardi di euro.
  • Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo: 40,32 miliardi di euro.
  • Istruzione e ricerca: 30,88 miliardi di euro.
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile: 25,40 miliardi di euro.
  • Inclusione e coesione: 19,81 miliardi di euro.
  • Salute: 15,63 miliardi di euro.

La prima rata dei fondi destinati all’Italia ammonta a 11,5 miliardi di euro in sovvenzioni e 12,6 miliardi di euro in prestiti, per un totale di 24,1 miliardi di euro. Saranno disponibili entro due o tre mesi.

Vi abbiamo parlato qui di quanti soldi del Pnrr andranno al Sud, e del perché non potremo spenderli, e qui di quali Paesi potranno beneficiare dei fondi del Recovery. Il premier Mario Draghi ha fatto sapere di voler investire i soldi del Pnrr nella scuola, come annunciato qua.