L’inverno a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 è stata l’occasione per milioni di italiani, e non solo, di tornare a montare su sci e snowboard per scendere in pista sui tratti innevati delle montagne del nostro Paese. Dopo i tre anni di pandemia e l’anno alle spalle con la grande crisi dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina, infatti, questo inverno è stato molto positivo per il turismo di montagna, con i dati che sembrano tornare ai livelli pre-pandemia e addirittura sarebbero prossimi al superamento.
Numeri che fanno molto piacere alle strutture che però, purtroppo, hanno dovuto fare anche i conti con la siccità e l’incognita neve naturale. Ma a correre in soccorso c’è sempre quella programmata che è quasi sempre riuscita a mantenere le piste in piena efficienza e sicurezza. Marzo promette bene, con le associazioni che si aspettano una conclusone di stagione da ricordare.
Montagna da record, i numeri del turismo
Le piste affollate di italiani e stranieri, a conferma del forte appeal che esercitano le Alpi sugli appassionati, sono state la traduzione della grande voglia di ritorno alla normalità nell’anno in cui sono venute meno le restrizioni dei mesi passati ed è soprattutto tornata la settimana bianca delle scuole. Anche se non è partita nel migliore dei modi, l’ultima stagione invernale è considerata un successo dalle associazioni, come sottolinea l’Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) che ha svelato come “sulle Alpi stiamo recuperando i numeri pre-Covid, in particolare quelli del 2019 che fu una ottima annata”.
“La stagione è partita un po’ in sordina ma ora va benissimo. Certo abbiamo bisogno di neve fresca e di freddo perché verso metà marzo potremmo iniziare a soffrire per la neve” hanno sottolineato gli imprenditori degli impianti sciistici italiani, che tra l’altro non si aspettavano una risposta così positiva da parte dei turisti all’aumento dei prezzi: “I clienti hanno capito l’aumento dei prezzi e forse hanno capito anche che la maggior parte degli aumenti è ancora in capo a noi”.
Ma com’è andata realmente la stagione? I numeri per la montagna parlano chiaro. Si parla, al momento, di un +15/20% rispetto alla passata stagione e come arrivi e presenze nelle Regioni ci si sta avvicinando ai numeri del 2019. Ma le prenotazioni non finiscono qui, con la stagione sugli sci destinata a durare ancora qualche mese.
Preoccupa la neve, ma la stagione continua
Come detto, una delle più grandi preoccupazioni è legata all’arrivo della neve naturale. Mentre in Italia si attende l’arrivo della trottola ciclonica, che potrebbe portare ad imbiancamenti anche a quote basse, i gestori degli impianti si rimboccano le maniche con la neve artificiale che mantiene in salute le piste.
Ecco allora che ipotizzare una stagione lunga sugli sci non è così difficile. C’è chi prevede turismo fino a Pasqua, se non addirittura oltre, con i mezzi sparavene pronti ad entrare in azione. Anche se, a dir la verità, quando in quota la neve non tiene a causa del caldo insolito, gli appassionati si riversano nei rifugi dove vengono organizzati spettacoli e happening musicali, brindisi e show. Un modo diverso per fare vivere la montagna e la sua economia.
“La stagione sta andando molto bene e finora il numeri delle presenze sono allineati con quelli del 2019-2020 – spiega Marco Rocca, amministratore delegato di Mottolino Fun Mountain -. Anche marzo promette molto bene e guardiamo ad aprile con un numero di prenotazioni addirittura in crescita. La stagione si dovrebbe concludere dopo Pasqua, alla fine di aprile”.
A Cortina d’Ampezzo, invece, tutti gli occhi sono puntati sulle Finali della Coppa del mondo di sci alpino paralimpico, con quattro gare verso le Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina che potrebbero portare nuovi turisti e una nuova linfa agli impianti che in quel periodo potrebbero cominciare a svuotarsi.