Gli oltre 4 mesi di conflitto in corso in Ucraina stanno impattando sull’economia occidentale con conseguenze difficilmente immaginabili prima dell’invasione dello scorso febbraio. In Italia, dal punto di vista politico è lo stesso governo di Mario Draghi a subirne le ripercussioni, stretto tra le divergenze di chi (Partito Democratico e Forza Italia in primis) chiede una maggior adesione alle scelte dell’alleanza atlantica e chi – come il segretario leghista Matteo Salvini e il presidente dei cinque stelle Giuseppe Conte – chiede invece di smarcarsi di più dalle scelte degli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda l’invio di armi al popolo ucraino.
Aumenti dal primo luglio: la mancanza di materie prime gonfia i prezzi al dettaglio
Ma lo scenario che preoccupa maggiormente gli esperti è senza dubbio quello sul piano economico. A causa delle sanzioni sempre più pesanti volute dall’Occidente ai danni di Vladimir Putin, negli ultimi mesi il costo delle materie prime che l’Italia importa dall’estero è cresciuto in un modo mai visto prima: tra i fattori determinanti, la sostanziale irreperibilità delle stesse sul mercato globale e la difficoltà per farle arrivare nel nostro Paese.
A pagare però sono quasi sempre le famiglie italiane. Le bollette della luce, secondo le stime di Nomisma energia, dovrebbero aumentare dal primo luglio del 17%, spingendole su valori ancora maggiori rispetto a quelli già registrati negli ultimi mesi. Ma c’è di più: sempre secondo la società bolognese di consulenza economica e finanziaria, anche le fatture del gas saranno in crescite di ben il 27%.
Gas russo e stoccaggio in Italia: le questioni sul tavolo di Draghi per scongiurare gli aumenti
Le motivazioni riportate nel documento parlano proprio di “un’esplosione dei prezzi sui mercati internazionali” dopo il taglio della fornitura di gas russo alla Germania e all’Italia. Situazione che ha portato il premier e i ministri ad accelerare sugli stoccaggi: secondo le ultime stime, dei 218,88 milioni di metri cubi di metano in arrivo dagli altri Paesi fornitori, ben 98,02 milioni saranno destinati agli stoccaggi.
I rincari scatteranno a partire dal primo luglio e saranno validi per tutto il terzo trimestre dell’anno. Dopo tre mesi di prezzi calmierati, con il calo del 10% disposto per il periodo aprile-giugno, si tornerà quindi a un trend di crescita, nonostante il governo abbia mantenuto in vigore, con l’approvazione dell’ultimo decreto, l’azzeramento degli oneri di sistema diventato ormai praticamente imprescindibile.
Aumenti di luce e gas dal 1° luglio: ecco quanto spenderemo
Secondo Nomisma si tratterà di un aumento importante, con un balzo della bolletta elettrica a 48,5 centesimi a kWh che, per la famiglia tipo che consuma 2.700 kWh all’anno, implica una maggiore spesa, su base annuale, di 194,4 euro. Ancora peggiore l’incremento per la bolletta del gas, la cui tariffa dovrebbe rimbalzare a 1,57 euro per metro cubo, con un rincaro di 462 euro su base annua per chi consuma in media 1.400 metri cubi nei dodici mesi.
E qui ritorniamo al rincaro del costo delle materie prime. Alla fine di maggio il prezzo medio del gas viaggiava sotto i 90 euro per Megawattora, mentre a metà giugno si sono toccati i 142 euro e anche questa settimana il listino ha continuato ad ondeggiare sui 130 euro. Andamento simile per l’elettricità che è arrivata la scorsa settimana a 262 euro per ogni Megawatt, uno dei dati più alti di tutto il decennio.