Inflazione mai così alta: quali prezzi schizzano alle stelle

A giugno il carrello della spesa pesa come non mai sulle tasche degli italiani. Dalla frutta e verdura all'energia, passando per i biglietti aerei: ecco i beni più cari

La guerra “totale” scatenata dalla Russia in Ucraina continua a far pesare i suoi effetti nefasti anche sugli altri Paesi del mondo e negli ambiti più diversi: dall’emergenza energetica a quella alimentare, dalla crisi economica a quella sociale. Per famiglie e risparmiatori, la conseguenze peggiori si registrano sul fronte dei prezzi al consumo. L’inflazione raggiunge infatti livelli record, come mai si sono registrati da oltre 30 anni (qui trovate la classifica delle città più care).

I livelli record dell’inflazione in Italia e in Europa

L’inflazione a giugno schizza alle stelle e tocca l’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il tasso più alto da 36 anni. Secondo l’Istat, il dato non raggiungeva livelli simili dal gennaio 1986. Rispetto al mese precedente (maggio) l’inflazione è stata invece dell’1,2% rispetto al mese scorso. Ad aumentare, come atteso, sono stati soprattutto i prezzi dell’energia, che sono cresciuti del 48,7% rispetto a un anno fa.

Gli aumenti in Italia viaggiano su livelli simili a quelli registrati nella zona Euro. Secondo i dati diffusi da Eurostat, l’inflazione a giugno si è attestata sull’8,6% su base annua, con un aumento del 41,9% dei prezzi legati all’energia. Anche in questo caso si tratta di un livello record, il più alto dal 1999, cioè da quando l’Eurozona è stata fondata con l’entrata in vigore della moneta unica.

Quali sono i prodotti e beni più cari

Oltre al settore energetico, l’incremento dei prezzi coinvolge i prodotti e i beni più diversi: dalla frutta ai voli, dalle bollette al tempo libero. Secondo l’Istat, il “carrello della spesa” aumenta nel settore dei beni alimentari e della cura della casa e della persona, per i quali il rincaro è ancora maggiore e sale rispettivamente a quota 8,8% e 5%. Anche questo è un valore record da gennaio del 1986. Galoppano i costi di frutta e verdura fresche: per la prima, che a giugno aumenta del 10,9%, una famiglia di 4 persone spende in media 68 euro in più dell’anno scorso. Per la verdura, che sale dell’11,8%, la spesa aumenta +115 euro rispetto al 2021 (qui avevamo parlato dell’aumento medio per una famiglia).

Brutte notizie anche per chi si appresta a partire per le vacanze estive. Si registra un incremento quasi del doppio dei prezzi dei biglietti aerei (+90,4%) mentre alberghi e strutture ricettive presentano conti mediamente più salati del 18,1% rispetto a un anno fa. I rincari sono invece nell’ordine del 39,9% per i beni energetici non regolamentati, come i carburanti (per i quali c’è la proroga sul taglio delle accise: fino a quando), e del 64,3% per quelli regolamentati. Le conseguenze si osservano anche per i servizi del comparto trasporti, con un incremento del 7,2%.

Come se non bastasse, anche l’inflazione di fondo segna un valore record: al netto di beni energetici e alimentari freschi, il massimo è stato stabilito a +3,8%: il livello più alto da agosto 1996. A dare l’idea della situazione allarmante che stiamo vivendo e che vivremo nei prossimi mesi è un numero su tutti: nell’ipotesi del tutto teorica che i prezzi non varieranno ulteriormente nel corso del 2022, l’aumento della spesa acquisito è già del 6,5%.

La classifica degli aumenti più consistenti

Ecco di seguito l’elenco dei beni il cui costo è aumentato a giugno, secondo i dati diffusi da Assoutenti:

  1. olio di semi (+68,6% su base annua);
  2. burro (+27,7%);
  3. farina (+20,5%);
  4. pasta (+18,3%);
  5. carne di pollo (+15,1%);
  6. riso (+13,7%);
  7. gelati (+13,4%);
  8. succhi di frutta (+9,4%);
  9. acqua minerale (+8,3%).