Cos’è il dumping e quali sono i suoi effetti sull’economia

Il dumping è una pratica commerciale scorretta che mette a rischio l'intero apparato produttivo di un Paese e si ripercuote anche sui consumatori

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Mirko Ledda

Web editor

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Nel contesto dell’economia globale, il dumping rappresenta uno dei fenomeni più controversi, che è causa di dibattiti tra esperti del settore, governi e organizzazioni commerciali internazionali. Si tratta di una pratica che può avere conseguenze disastrose sull’industria locale, con la conseguente perdita di posti di lavoro e l’aumento sproporzionato dei prezzi al dettaglio. Ecco quali sono le cause, gli effetti e le soluzioni proposte negli anni.

Cosa si intende con il termine dumping

Il dumping si verifica quando un Paese produttore esporta merci verso un altro Paese a prezzi inferiori rispetto al prezzo di mercato. Questa politica commerciale predatoria può avere diverse motivazioni alla base. Ad esempio la necessità di eliminare i concorrenti locali e acquisire il monopolio del mercato, oppure conquistare delle quote.

Per poter applicare prezzi inferiori a quelli del Paese importatore, è necessario che le imprese siano messe nelle condizioni di farlo senza andare in perdita, attraverso agevolazioni statali o l’assenza di norme e vincoli produttivi.

Ci sono alcuni fattori che permettono ai consumatori di accedere, almeno inizialmente, a prodotti a prezzi inferiori:

  • Fiscalità agevolata.
  • Manodopera a basso costo.
  • Assenza di leggi a tutela dell’ambiente.

Ma sul lungo periodo, questa pratica danneggia l’intero apparato economico e può portare a un repentino aumento dei prezzi.

Gli effetti del dumping sull’economia

Le imprese locali del Paese importatore possono subire danni finanziari a causa dell’impossibilità di competere con i prezzi bassi delle merci importate. Ciò può portare a una riduzione delle vendite, alla chiusura delle aziende e alla perdita di posti di lavoro.

Il dumping può creare così una dipendenza economica dai prodotti esteri, poiché l’indebolimento delle realtà locali può far crollare gli investimenti in specifici settori, portandoli alla definitiva chiusura.

Quali sono le misure anti dumping

Per contrastare il fenomeno, ci sono delle misure che è possibile prendere a livello legislativo e governativo. Una delle risposte più comuni è l’impiego dei dazi doganali, che consentono di applicare un’imposta aggiuntiva sulle merci importate che vengono vendute a un prezzo inferiore rispetto al prezzo di mercato. L’aumento della tassazione può però innescare una guerra commerciale e danneggiare le relazioni commerciali e diplomatiche tra due Paesi.

Una soluzione più cauta è quella dell’avvio di negoziati bilaterali o mulilaterali per il raggiungimento di accordi commerciali che permettano il libero commercio e tutelino le produzioni nazionali. In questo scenario hanno un ruolo di rilievo le organizzazioni internazionali, che possono fare da mediatori o stabilire regole e pratiche valide per tutti gli attori coinvolti.

L’Organizzazione Mondiale del Commercio, ad esempio, promuove il commercio internazionale equo e fornisce un quadro normativo per la risoluzione delle controversie, con principi universali.

Le altre soluzioni contro il fenomeno

In un contesto di libero mercato è però importante soprattutto migliorare la competitività dell’industria locale con investimenti economici che permettono ai vari settori di migliorare i propri prodotti, puntando sulla ricerca e sull’innovazione. La formazione dei lavoratori è un passaggio importante per aumentare la produttività e porre un freno alla concorrenza sleale di soggetti internazionali.

A livello normativo è indispensabile richiedere trasparenza a ogni attore economico, monitorando le pratiche commerciali e identificando e prevenendo il dumping. Raccogliere informazioni sui produttori esteri e le loro operazioni, con una dettagliata analisi dei costi di produzione, dei prezzi di vendita e degli aiuti statali ricevuti, può essere un’ottima pratica per attuare le giuste misure.

Perché il dumping danneggia i consumatori

In un periodo di forte inflazione e di aumenti dei costi che si ripercuotono su tutti i prodotti dei supermercati, sembra però conveniente una riduzione dei prezzi dovuta al dumping. Nonostante sia controintuitivo, però, un abbassamento delle cifre nei listini potrebbe causare danni anche ai consumatori, e quindi a tutti noi.

L’abbassamento del prezzo di un prodotto, come già detto, può portare al fallimento delle industrie locali o allo stop delle importazioni da altri Paesi, meno convenienti. Sul lungo periodo si viene a creare una situazione di monopolio od oligopolio di poche imprese provenienti da una sola regione del mondo.

L’unico attore economico rimasto sul mercato potrebbe decidere di aumentare i prezzi repentinamente, o le poche imprese di un solo territorio potrebbero subire gli effetti di un disastro naturale, di una guerra, come quella tra Russia e Ucraina, o della scarsità di risorse. In questi scenari il consumatore potrebbe non trovare più il prodotto sugli scaffali o dover spendere cifre assurde senza trovare alternative.