Dl Aiuti, Draghi mette in campo “provvedimento di proporzioni straordinarie”

Con il via libera al decreto Aiuti bis, il governo ha approvato un altro provvedimento di sostegno per le famiglie, soprattutto per le famiglie più vulnerabili, e di aiuto alle imprese

Con il via libera al decreto Aiuti bis, il governo ha approvato “un altro provvedimento di sostegno per le famiglie, di protezione, soprattutto per le famiglie più vulnerabili, e di aiuto alle imprese”, una misura che il premier non esita a definire “di proporzioni straordinarie”. Così Mario Draghi in conferenza stampa, andando ben oltre le attese, con misure per 17 miliardi.

Draghi si sofferma sul “metodo”: questo provvedimento, dice, è stato condiviso con le parti sociali e con i partiti della maggioranza e dell’opposizione. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa condivisione, le parti sociali, le forze politiche”. E un ringraziamento particolare va al ministro dell’Economia Daniele Franco “che quest’anno e l’anno scorso ha prodotto 3-4 finanziarie”: un impegno del ministro e di tutta la struttura del ministero dell’Economia e delle Finanze “veramente straordinario, non credo che abbia precedenti”.

Dl Aiuti bis: un decreto da 17 miliardi

Le misure del nuovo dl Aiuti si aggiungono a quelle per oltre 35 miliardi di euro già approvate dall’inizio di quest’anno per mitigare gli effetti dei rincari sui cittadini e sulle imprese. Il totale delle misure di oggi è di 15 miliardi più circa altri 2 di misure aggiuntive: quindi si tratta di altri 17 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 35 già approvati. “Parliamo di una grossa percentuale del Prodotto interno lordo, più di 2 punti percentuali”.

Un altro aspetto importante è che il Governo ha scelto di intervenire di nuovo a saldi invariati, quindi non ricorrendo a nessuno scostamento di bilancio. “Possiamo farlo perché l’andamento dell’economia è di gran lunga migliore del previsto. Ed è merito questo, come dico sempre – spiega Draghi – della capacità degli italiani, delle famiglie, delle imprese e anche forse un po’ della politica economica del governo, che ha sostenuto senza esitazioni l’economia, ma nello stesso tempo è riuscito a farlo mantenendo gli obiettivi di riduzione del deficit e di riduzione del rapporto debito/PIL”.

La crescita economica dell’Italia: numeri mai visti in vent’anni

Sull’economia italiana i dati sono molto incoraggianti: la crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4%, più di quanto era stato stimato dal Mef in aprile per tutto il 2022. Un dato molto positivo sia se confrontato con il passato recente sia se confrontato con tutti gli altri Paesi. Negli ultimi due anni la crescita è stata del 6,6%.

Nel corso degli ultimi vent’anni l’Italia non era mai cresciuta oltre il 2%, prosegue il premier, “quindi questo confronto con il passato vede gli ultimi due anni a una crescita veramente straordinaria”. Anche guardando le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale, emerge che nel 2022 cresceremo più della Germania, della Francia, più della media dell’area dell’Euro, e persino più degli Stati Uniti.

Boom dell’occupazione: dato più alto dal 1977

Anche i dati sul mercato del lavoro sono incoraggianti: il tasso di occupazione a giugno ha superato il 60%, il dato più alto dal 1977. Rispetto a un anno fa ci sono 400mila occupati in più, di cui circa metà, però, sono a tempo determinato.

“Quindi siamo andati molto bene, tra l’altro le previsioni terribili che venivano fatte all’inizio dell’anno sono state smentite dai fatti. Però non bisogna sottacere i problemi che già abbiamo oggi”, il carovita, l’inflazione, l’aumento del prezzo dell’energia e anche l’aumento dei prezzi di altri materiali, di altri beni, le difficoltà nell’approvvigionamento, il precariato, ancora molto diffuso, e anche l’incertezza politica “che è non è solo nostra ma è geopolitica, cioè le crisi che abbiamo nel resto del mondo”.

Ci sono anche nuvole all’orizzonte: la crisi energetica, il prezzo gas e il rallentamento dell’economia nel resto mondo, che delineano “previsioni preoccupanti per il futuro”. Noi siamo andati molto bene, le previsioni terribili a inizio anno sono state smentite da fatti, ora dobbiamo prepararci ad affrontare il 3° e 4° trimestre”.

Le principali misure del Dl Aiuti bis

Tra le principali misure previste nel dl Aiuti bis c’è la proroga dei provvedimenti che riducono i costi delle bollette e dei carburanti, la rivalutazione anticipata delle pensioni, un ulteriore taglio del cuneo fiscale che, a sorpresa, alla fine della discussione in Consiglio dei Ministri è più alto di quello che era entrato nel Cdm.

OK anche a nuove misure a sostegno delle aziende agricole, per far fronte all’emergenza siccità e misure per gli enti territoriali.

Il decreto ha anche una parte che riguarda lo sviluppo: vengono introdotti strumenti e procedure semplificate per attrarre grandi investimenti in settori di interesse strategico nazionale, a partire da quelli ad alta tecnologia: parliamo di semiconduttori. “Vogliamo che le grandi imprese investano sempre di più in Italia e vogliamo migliorare la nostra competitività e favorire l’occupazione”.

Qui tutte le misure approvate nel Dl Aiuti bis per famiglie e imprese (scarica il pdf)

 

Quale futuro per il Pnrr

“Il modo in cui il governo ha operato è un sostegno pronto e rapido e, se necessario ci sarà, ancora. Se la situazione lo richiederà ci saranno sì altri interventi, dal nostro o dal prossimo governo, ma le priorità dell’esecutivo successivo non sta a me stabilirlo” conclude.

Rispondendo poi a una domanda sul prossimo governo e sugli obiettivi del Pnrr, che Giorgia Meloni ha chiesto di cambiare, Draghi non ha esitato a dire che “certamente non soddisfare gli obiettivi del Pnrr indebolisce la credibilità del Paese: avete visto come questa credibilità andava migliorando quando noi davamo conto degli obiettivi centrati. Ma io sono certo che qualunque sarà il prossimo governo rispetterà obiettivi del Pnrr”.

Questa fiducia, chiude Draghi, è riconducibile a due motivi: “l’importanza dell’impegno che noi abbiamo assunto a livello europeo e che l’Italia ha preso in termini di credibilità”, il Next Generation Eu “è una scommessa assunta dall’Europa e dall’Italia che, qualunque governo verrà, rispetterà questo impegno; l’altra ragione è che il Pnrr sarà una forma di sostegno dell’economia, anche perché mobilita fondi giganteschi”.