“Il carovita sale? Noi abbassiamo i prezzi!”. È questo lo slogan – tanto d’impatto quanto vincente – della campagna pubblicitaria contro i rincari generali sulla spesa base realizzata da una delle più affermate catene di supermercati. L’aumento dei prezzi delle materie prime sta infatti colpendo tutto il mercato globale, con ricadute importanti per i consumatori.
In Italia – dopo la notizia dell’aumento del bollo auto e delle bollette di luce e gas (qui la mappa delle regioni d’Italia più colpite) – si sta cercando in ogni modo di sventare un ulteriore impennata dei costi per i cittadini. Anche il governo presieduto da Mario Draghi sta affrontando di petto la questione in vista della prossima legge di Bilancio (qui tutti i numeri aggiornati sulla Manovra 2022).
Ma anche le singole aziende private interessate al rincaro generale stanno studiando il modo per non far pesare questa scomoda situazione sulle tasche dei propri clienti. E così una delle multinazionali più presenti sul territorio italiano della grande distribuzioni ha pensato di bloccare i prezzi della propria vendita al dettaglio.
Esselunga, un marchio italiano da oltre 60 anni
Stiamo parlando di Esselunga, la società fondata a Milano nel 1957 da parte della famiglia Caprotti. Con un fatturato di 7,75 miliardi di euro (gli ultimi dati disponibili sono dell’anno 2017), ad oggi conta 152 punti vendita in tutto il nord Italia e in alcune aree del Centro, con all’attivo oltre 22mila dipendenti (il primo store venne aperto in viale Regina Giovanna a Milano).
Per venire incontro alle esigenze dei consumatori nostrani e del mercato globale, Esselunga ha deciso di attuare una manovra in controtendenza. Proprio per scongiurare una nuova mazzata sui conti degli italiani, la nota catena di supermercati ha lanciato una campagna volta alla stabilizzazione dei prezzi.
La campagna ha preso il via in tutti i supermercati Esselunga (dislocati tra Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio) lo scorso giovedì 11 novembre. Per prima cosa, i titolari hanno compilato una lista di tutti quei prodotti di prima necessità, colpiti maggiormente dal rincaro dei prezzi.
La volontà di andare controtendenza
Una volta stilata la lista con ben 1500 prodotti tipici della spesa base di ogni cliente, hanno abbassato i prezzi del 6%. Una vera e propria boccata d’ossigeno per le famiglie, già allarmate per la situazione di aumento generale del costo della vita e per i segnali sconfortanti che arrivano dalle altre grandi aziende del settore.
Attualmente presieduta da Martina Caprotti e Gabriele Villa, la superpotenza degli ipermercati ha anche diramato una nota in cui elenca nel dettaglio quali tipologie di merci verranno escluse dagli aumenti, rispondendo alle migliaia di domane pervenute da parte dei cittadini più fedeli (ma anche più preoccupati).
Il comunicato fornisce anche ulteriori spiegazioni di carattere strategico, specificando come la scelta “sia stata fatta per supportare un quadro economico e sociale in forte difficoltà”, ritenuto “instabile e pieno di incognite”, concludendo con la considerazione che “è il momento di agire per sostenere i clienti i cui consumi rischiano di finire sotto pressione”.