Il passaggio da Alitalia alla newco Ita è tutt’altro che automatico e lo dimostra il caos biglietti nato dopo l’accordo di massima trovato tra l’Italia e Bruxelles: a migliaia acquistati dai passeggeri in previsione del prossimo autunno con la vecchia compagnia aerea, che adesso però rischiano di dovere essere buttati.
Caos Alitalia, dopo gli esuberi scoppia il caso biglietti Ita: le condizioni
È infatti una delle conseguenze dell’accordo firmato tra il governo italiano e la Commissione europea per non fare ricadere su Italia Trasporto Aereo i debiti della vecchia compagnia di bandiera. Oltre alla riduzione della flotta e alla vendita del marchio, tra le condizioni poste da Bruxelles c’è anche il divieto di lasciare in eredità i biglietti e il programma per i clienti “MilleMiglia” al nuovo vettore in partenza da settembre 2021.
Il passaggio dei ticket sarebbe un segnale in direzione opposta alla discontinuità richiesta da Bruxelles per dare il via libera al decollo di Ita.
Caos Alitalia, dopo gli esuberi scoppia il caso biglietti Ita: le soluzioni
Al momento non c’è però ancora una soluzione ufficiale per ovviare al problema e Alitalia starebbe continuando a vendere voli anche per il 2022. Uno dei rimedi ipotizzati nelle ultime ore sarebbe l’intervento ancora una volta del governo con l’attivazione di un fondo speciale per rimborsare i clienti di Alitalia, la quale comunque non sarebbe in possesso di abbastanza liquidità per provvedere ai risarcimenti dei biglietti.
Altra opzione, sempre grazie a fondi statali, prevederebbe la “riprotezione” dei passeggeri, cioè lo spostamento su altri voli magari operati proprio da Ita, che dovrebbe volare sulle tratte nazionali ed europee simili a quelle della vecchia compagnia.
Tutte ipotesi che dovrebbero comunque passare al vaglio della Commissione europea. L’intesa di massima su Alitalia, intanto, è stata trovata, con un accordo sul piano di discontinuità stretto tra la vice presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e il ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Ita dovrebbe partire a settembre con una flotta di circa 55-60 aerei, per crescere fino a oltre 70 nella stagione estiva 2022, arrivando ad impiegare circa 4.500 dipendenti. In eredità dovrebbe ricevere 1.100 piloti, con 200-290 tra comandanti e primi ufficiali che resteranno invece nella vecchia compagnia, probabilmente in Cig o tutelati da altre forme di paracadute sociali. Nel nuovo vettore dovrebbero trovare posto anche 2.200 assistenti di volo, mentre in circa mille rimarranno nella società in amministrazione straordinaria in attesa di essere riassorbiti da Ferroviere dello Stato o altre società.