Tutti gli aiuti alle famiglie nel decreto Energia: cosa cambia

Tra i 27 punti del nuovo decreto Energia approvato dal governo Draghi, diverse le misure pensate per le famiglie. Dal Bonus benzina alla riduzione del prezzo, cosa cambia

Sono esattamente 27 i punti su cui il Governo Draghi è intervenuto con il nuovo decreto Energia, che cerca di porre un freno ai pesantissimi rincari sul fronte energetico, causati prima dall’aumento del prezzo delle materie prime e poi colpiti da una pericolosa accelerazione come effetto della guerra in Ucraina.

Qui ci occupiamo esclusivamente delle misure adottate relative proprio al settore energetico per le famiglie italiane. Capitolo a parte riguarda invece le misure per le imprese, sempre in campo energetico (trovate tutte le misure qui), e i sostegni alle imprese di varia natura (per cui vi rimandiamo al nostro approfondimento qui).

Mentre si affaccia nel nostro Paese un’altra durissima stangata (ne abbiamo parlato qui), in totale le misure approntate dal governo ammontano a 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai circa 16 miliardi già messi in campo dal governo dalla scorsa estate contro il caro energia. La grande novità è che, a differenza dei precedenti provvedimenti, gran parte dei nuovi interventi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico, che dovranno farsi carico di una extra tassa sui profitti.

Per le famiglie, che Draghi vuole tutelare – ha detto in conferenza stampa – scattano alcune importanti misure.

Riduzione del prezzo della benzina di 25 centesimi al litro

Sul fronte dei prezzi del carburante, la prima misura, necessaria, adottata dal governo è la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio.

L’effetto della misura consiste nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.

Bonus sociale luce e gas con ISEE fino a 12mila euro

A chi si trovi in determinate condizioni economiche, il governo riconosce uno speciale bonus per sostenere i costi di luce, gas e acqua e risparmiare sulle bollette. Si tratta del cosiddetto Bonus sociale per disagio economico (cui si può aggiungere il Bonus sociale per disagio fisico, cumulabile), che viene appunto destinato a chi abbia situazioni economiche precarie e che è stato confermato per il 2022 dal decreto energia varato dal governo.

Il valore dei bonus sociali elettrico e gas (qui i requisiti per poterlo avere e come fare) è determinato e periodicamente aggiornato dall’Arera-Autorità di Regolazione per l’Energia, in base ai criteri previsti dalla normativa. In genere, all’inizio dell’anno l’Autorità aggiorna i valori dei bonus sociali elettrico e gas da riconoscere nel corso di tutto l’anno.

Con il nuovo decreto Energia, a cambiare è proprio uno dei criteri richiesti: il valore ISEE di accesso ai bonus sociali elettricità e gas viene alzato da 8 a 12mila euro per il periodo che va dal 1° aprile al 31 dicembre 2022 (qui tutti i vecchi importi). Come annunciato da Draghi, viene aumentato da 4 a 5,2 milioni il numero di famiglie protette dagli aumenti delle bollette e che pagheranno l’energia come l’estate scorsa.

Rateizzazione delle bollette

Approvata anche la rateizzazione delle bollette fino a 2 anni.

Bonus benzina fino a 200 euro

Bonus carburante, già ribattezzato Bonus benzina. Si tratta di uno speciale aiuto riconosciuto per tutto il 2022, ma con importanti eccezioni.

A differenza dei precedenti bonus governativi, il Bonus benzina non è un contributo concesso dal governo per l’acquisto di carburante.

Si tratta invece di un buono ceduto a titolo gratuito da aziende private ai propri lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore. Naturalmente non si tratta di un obbligo per le aziende, motivo per cui il Bonus benzina è una scelta discrezionale del datore di lavoro.

Non sono previsti requisiti o tetti al reddito per potere accedere a questo benefit. Il vantaggio per il lavoratore è anche che il valore del buono non concorre alla formazione del reddito personale.

Il bonus rientra di fatto tra i cosiddetti fringe benefit, cioè agevolazioni ai dipendenti sotto forma di buoni acquisto, buoni carburante o buoni spesa, per cui è già previsto che le aziende possano concedere un contributo fino a 258,23 euro l’euro (attenzione però, perché nei due anni di pandemia, 2020 e 2021, l’importo è stato raddoppiato a 516,46 euro).

Sorveglianza Mister Prezzi: come segnalare prezzi troppi alti

Sul fronte prezzi, vengono anche potenziati l’attività di sorveglianza e gli strumenti a disposizione di “Mister Prezzi, il Garante per la sorveglianza dei prezzi già istituito presso il Ministero dello sviluppo economico.

Il Garante per la sorveglianza dei prezzi ha una funzione di controllo e verifica, su segnalazione dei cittadini, per arginare possibili speculazioni. Qualunque cittadino può segnalare i prezzi dei beni di largo consumo ritenuti anomali, cioè più elevati di quello che ci si aspetterebbe in condizioni normali, utilizzando l’apposito strumento online del Ministero dello Sviluppo economico.

Di fatto, Mister Prezzi propone al Governo azioni mirate o strutturate, di riforma dei mercati in seguito all’analisi e al riscontro di anomalie o malfunzionamenti. Può inoltre riferire le dinamiche “sospette” dei prezzi al Ministro dello Sviluppo Economico, che provvede alla formulazione di segnalazioni all’Antitrust, a sollecitare ispezioni della Guardia di Finanza e ad avviare azioni di moral suasion.

Il Ministero dello Sviluppo Economico mette anche a disposizione del consumatore anche l’Osservatorio dei Prezzi, un servizio di informazione, trasparenza e orientamento degli utenti e degli per gli operatori economici, per documentarsi sull’andamento dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo sulla loro variabilità e sulle dinamiche inflazionistiche.

Con il nuovo decreto Energia viene istituita una apposita “Unità di missione” per le attività istruttorie, di analisi, valutazione ed elaborazione dei dati.

Inoltre, il Garante, che può convocare le imprese e le associazioni di categoria al fine di verificare i livelli di prezzo dei beni e dei servizi di largo consumo corrispondenti al corretto e normale andamento del mercato, potrà richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo.