Dal 16 gennaio 2023 ai turisti per entrare a Venezia servirà un “ticket”. A dare indicazioni sulla decisione presa dal Consiglio comunale è stato il sindaco Luigi Brugnaro che ha spiegato che saranno garantite facilitazioni e sconti per chi sceglie di stare più giorni, e soprattutto per chi prenoterà la propria visita nella città sulla laguna. “Stiamo lavorando a un sistema premiante di prenotazione della città. Chi prenota potrà beneficiare di un risparmio evidente, chi invece non prenota sarà soggetto a una tassazione più alta”, ha spiegato il sindaco.
Come funziona il “ticket”
Fino a quella data, ha affermato Brugnaro “chi viene a Venezia quest’estate, anche in giornata, non avrà l’obbligo di acquistare alcun ticket”. Secondo il regolamento, il contributo verrà pagato dal “vettore”, ossia dalla compagnia di trasporto (bus, aereo, treno o nave) in convenzione con il Comune, o dal singolo all’arrivo al terminal, terrestre o acqueo. Tre le tariffe, da 3, 8 o 10 euro a seconda dei “bollini” – verde, rosso o nero – con cui viene contrassegnata la giornata riguardo alle previsioni di affollamento.
Sconti e agevolazioni
Per quel che riguarda gli sconti – oltre alle esenzioni per chi è residente, vive, studia o lavora in città – è già stato definito che alle navi da crociera si applicherà una tariffa unica di 7 euro, mentre una riduzione del 50% andrà a chi soggiorna in una struttura nel territorio della regione Veneto. “A preoccupare – ha ribadito Brugnaro – sono i vacanzieri giornalieri, quelli che arrivano in maniera improvvisa la mattina e se ne vanno la sera. I flussi in giornata creano spesso intasamento”.
Turismo di “qualità”
La misura fa parte dell’iniziativa del comune lagunare per favorire un turismo di “qualità”, non quello dei vacanzieri “mordi e fuggi” che, con la fine del lockdown, ha ripreso ad assalire le calli e i campielli. Il contributo è stato mutuato sulla linea della “tassa di sbarco” attivata per alcune isole italiane, come Capri e Ischia. Brugnaro negli scorsi mesi ha anche annunciato che presto arriverà anche una “app”, descritta come una chiave per “aprire” la città.