La National Press and Publication Administration cinese ha annunciato che i bambini e i ragazzi potranno giocare coi videogames per un’ora al giorno solo nel weekend. Ovvero dalle 20 alle 21 da venerdì a domenica per un massimo, quindi, di 3 ore settimanali. La misura è stata introdotta “per un’efficace prevenzione della dipendenza dei minori dai giochi online”. La salute fisica e mentale dei minori dovrebbe risultate in questo modo protetta più efficacemente.
Il settore dei videogiochi in Cina vive una espansione enorme anche se per 14 anni le console di gioco come quelle sviluppate da Sony, Microsoft e Nintendo sono state bandite per la medesima ragione di esercitare un controllo. Ma il divieto è stato finalmente revocato nel 2014. Nel corso di questo lungo periodo è sempre esistito una sorta di mercato grigio in cui le console sono state vendute ma sono rimaste un fenomeno marginale.
I grandi sviluppatori di giochi cinesi come Tencent e NetEase hanno lavorato soprattutto sui progetti per PC e mobile. Ma, ora, i giganti tecnologici cinesi, insieme a una nuova generazione di sviluppatori di giochi, lavorano per sfruttare la crescita delle console, oltre che in Cina anche all’estero. Un mercato, quello delle console, che vale il 30% delle entrate di tutto il settore dei giochi ma che in Cina è ancora fermo all’1%.
Più in generale, Il mercato cinese dell’hardware e del software delle console di gioco ha raggiunto gli 1,84 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che raggiungerà i 2,46 miliardi nel 2025, secondo Niko Partners. Ancora niente a che vedere con i ricavi dei giochi per dispositivi mobili e per PC che hanno toccato i 29,2 miliardi di dollari nel 2020. A livello globale, si prevede che il mercato delle console genererà ricavi per 49,2 miliardi, ovvero il 28% del mercato globale dei giochi, secondo la società di ricerche di mercato Newzoo.
Sempre la National Press and Publication Administration ha richiesto dal primo settembre una rigorosa attuazione della registrazione alle piattaforme di gioco attraverso accessi con nome reale: i fornitori di giochi online dovranno quindi fornire passare dal riconoscimento facciale e dalla verifica dei dati immessi dai minori. L’obiettivo è quello di rafforzare “la supervisione e l’ispezione dell’attuazione delle misure in atto” per impedire ai minori di giocare online fuori dai tempi indicati e di farlo con le società di videogame che non le hanno attuate nella conformità alle leggi e ai regolamenti. L’obiettivo è quello di “guidare attivamente le famiglie, le scuole e gli altri settori sociali” per amministrare assieme la tutela minorile in un ambiente sano per la crescita.
In collaborazione con Adnkronos