Riforma SSN, da stipendi più alti a “flat tax”: il piano di Schillaci

Per restituire appeal e fronteggiare la carenza di personale sanitario, criticità già nota ma decisamente peggiorata con la pandemia

Un provvedimento in arrivo “entro l’estate”, di carattere normativo ed economico, per ridare appeal al Ssn che passa necessariamente per la valorizzazione del personale: lo ha annunciato il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso del Question time illustrando anche alcune misure per fronteggiare la carenza di personale sanitario, criticità già nota ma decisamente peggiorata con la pandemia.

Riforma SSN, il piano di Schillaci

Stretti i tempi del “piano” che si muove su più direttrici e passa anzitutto da percorsi di carriera,  meccanismi di premialità e aumenti destinati ai medici che operano nei reparti di prima linea – come ad esempio i Pronto soccorso. Parte del pacchetto misure di defiscalizzazione come una “flat tax” su una fetta della retribuzione e incremento delle tariffe orarie degli straordinari quanti lavoreranno alla riduzione delle liste di attesa con l’obiettivo di recuperare le cure perse durante l’emergenza sanitaria.

Da stipendi più alti a “flat tax”

Il tema è particolarmente urgente visto che come lo stesso Ministro aveva fatto notare poco tempo fa che  “In dieci anni dal 2005 al 2015 oltre 10.000 medici hanno lasciato l’Italia per lavorare all’estero, un esodo di capitale umano che non possiamo più permetterci.In quest’ottica appare urgente porre i giovani al centro delle politiche di sviluppo offrendo loro la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni, sfatando l’idea che la nostra non è una nazione per giovani”.

Non possiamo che condividere e apprezzare ‘l’impegno alla messa in campo di tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per rinnovare e incentivare l’interesse verso il SSN, da parte di tutti i professionisti sanitari’ assunto in Parlamento dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci”. Esprime soddisfazione il Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio spiegando che “L’unico modo per arrestare l’emorragia di medici e dirigenti sanitari dal Ssn è investire sui professionisti e sul sistema di cure. Non solo gli operatori sanitari, ma anche i cittadini e i pazienti hanno bisogno di una certezza, che il nostro servizio sanitario nazionale possa continuare a vivere. E che l’articolo 32 della Costituzione non continui ad essere calpestato da definanziamenti e lassismo legislativo”.

Aggressioni ai sanitari, “numeri allarmanti” 

In parallelo, il Governo è pronto ad intervenire sul preoccupante (e crescente) fenomeno delle aggressioni ai sanitari. In particolare, al vaglio “una  proposta normativa che mira a garantire presso le strutture sanitarie più a rischio un presidio fisso delle forze dell’ordine”, ha sottolineato Schillaci nel corso dell’audizione, parlando di “numeri allarmanti”.