Renzi, ultimatum a Conte: risposte o Governo a casa

"Se le cose non cambiano, pronti al passo indietro", ribadisce il leader di IV che passa la palla al Presidente del Consiglio

Dopo i rinvii, si è svolto ieri l’incontro a Palazzo Chigi fra Conte e la delegazione di Italia Viva guidata da Renzi. “Abbiamo rappresentato al premier le nostre argomentazioni, ora aspettiamo che faccia una riflessione per vedere se ci sono le condizioni per andare avanti”, ha detto il ministro Teresa Bellanova.

Stavolta Matteo Renzi fa sul serio.  “Dopo questo incontro la palla è totalmente nelle mani del presidente del Consiglio Conte. Noi chiediamo una svolta sui contenuti e lo abbiamo spiegato in modo chiaro, puntualizzando una lunga serie di proposte. Noi non siamo quelli che rincorrono i sondaggi o i titoli, noi facciamo politica.  Se la maggioranza che sostiene Conte capisce che questo è il momento del rilancio politico, bene. Se si pensa di continuare come si è fatto negli ultimi mesi, Italia Viva saluta tutti e toglie il disturbo”.

CRISI PIU’ VICINA? – Queste le parole del leader di Italia Viva che – intervistato dal Corriere della Sera – non sembra aver alcuna intenzione di fare marcia indietro ma anzi alza ancora di più l’asticella della tensione, pronta a esplodere.

L’ex Presidente del Consiglio poi puntualizza e rispedisce al mittente le accuse: “Tolto il volgare argomento delle poltrone possiamo parlare di politica? Noi abbiamo fatto elenco di problemi aperti e di soluzioni possibili, parliamo di quello”.

La richiesta però è chiara: dall’attivazione del MES (che, ribadisce, serve subito) alla gestione del Recovery Fund che passa per la bocciatura della task force proposta invece da Conte, il messaggio è chiaro: così non va. O si cambia marcia oppure IV è pronta al passo indietro.

ULTIMATUM DI NATALE – ” Abbiamo scritto cinque pagine di lettera: ci dica se ciò che scriviamo è condivisibile o no. Noi siamo l’unico partito a fare un confronto chiaro, semplice, trasparente. Ma contemporaneamente gli abbiamo detto che se le cose non cambiano, non restiamo al governo. Noi siamo liberi e coraggiosi, per noi la politica è passione, non sistemazione personale”.

Palla, dunque, al Premier chiamato a una decisione in tempi stretti: alla fine si troverà un punto di mediazione o sarà crisi di Natale? Intanto, il Colle resto – preoccupato – alla finestra in attesa di sviluppi. E il fantasma di Mario Draghi aleggia su Palazzo Chigi.