Petrolio vola con embargo USA e Regno Unito. Appello Germania all’Opec

Il petrolio si è spinto oltre i 130 dollari dopo l'annuncio dello stop alle forniture dalla Russia. Berlino chiede all'Opec un impegno per rifornire il mercato

Il petrolio vola sui massimi di riflesso all’embargo sul petrolio russo, voluto sa Stati Uniti e Regno Unito, ed in risposta sordità dell’Opec, che non sembra incline ad aumentare l’offerta per compensare il mancato apporto della Russia. Una situazione pronta ad esplodere che vede l’Occidente in grande difficoltà, tanto da mettere a rischio la crescita prevista per quest’anno.

Prezzo greggio alle stelle

Il petrolio, che nei giorni scorsi aveva anche sfiorato i 140 dollari, resta vicinissimo ai massimi raggiunti. Un barile di Brent, il greggio del Mare del Nord, viene scambiato questa mattina a 130,36 dollari, in aumento dell’1,86% rispetto alla vigilia. Il greggio americano Light sweet crude oil sale dell’1,6% a 125,69 dollari al barile.

USA e Regno Unito confermano embargo

Gli Stati Uniti ed il Regno unito hanno annunciato che vieteranno l’import di petrolio e gas russi. “Mettiamo al bando ogni import di petrolio russo, con il supporto completo del Congresso”, ha annunciato il Presidente americano Joe Biden.

“Colpendo la maggiore arteria dell’economia russa, il popolo americano darà un altro potente colpo alla macchina da guerra di Putin”, ha aggiunto il leder statunitense, citando anche il tracollo del rublo, che “ora vale meno di un penny”, e le altre sanzioni, che hanno già “causato pesanti danni all’economia russa”.

Biden ha poi precisato che l’embargo è unilaterale, senza cioè l’assenso degli alleati europei, ma è stato deciso “in stretta consultazione” con l’Unione Europea, già partner nell’imposizione delle sanzioni economiche.

Germania fa appello all’Opec

La Germania intanto tenta di allentare la tensione sui mercati, facendo appello al cartello Opec di aumentare l’offerta di greggio. Lo ha confermato il ministro dell’economia tedesco in conferenza stampa, spiegando che questo sarebbe un contributo all’alleggerimento della situazione dei prezzi sul mercato.

L’appello di Berlino potrebbe però cadere nel vuoto, stando all’apparente indifferenza di Arabia Saudita ed Emirati Arabi alle ripetute sollecitazioni degli USA.

L’AIE pronta a rilasciare riserve strategiche

Dal canto suo l’Agenzia Internazionale per l’Energia si dice pronta a rilasciare altre riserve strategiche per allentare la pressione sui prezzi. del greggio Lo ha confermato il numero uno dell’agenzia Fatih Birol, spiegando che il rilascio coordinato di 60 milioni di barili annunciato la scorsa settimana è stata una “risposta iniziale” e l’AIE è “pronta a tutto” per ridurre la volatilità nei mercati energetici.