Riflettori puntati sulla riunione dell’Ecofin in programma martedì prossimo quando arriverà la fumata bianca sul testo (che ha già ricevuto l’ok da parte di tutti i componenti del Comitato economico e finanziario) che mette nero su bianco l’attesa riforma del Patto di stabilità.
Patto Stabilità, riforma al via
Percorsi di aggiustamento del debito specifici per ogni Paese, “spalmati” su base pluriennale con la possibilità di ottenere flessibilità in cambio di riforme e investimenti: è questo il punto di sintesi proposto dalla Commissione sul quale i governi dei 27 Stati Ue hanno raggiunto un accordo di massima. Nel documento verranno ribaditi i parametri del 3% (deficit) e 60% (debito) visto che per la modifica per farlo serve una modifica dei Trattati. Ma ciò che cambierà sarà il percorso che gli Stati dovranno seguire per raggiungere tali obiettivi: decisamente meno ripido.
I piani saranno prima valutati dalla Commissione e, successivamente, approvati dal Consiglio, in scia allo “schema” Pnrr. Il nuovo Patto si applicherà a partire dall’inizio dell’anno prossimo, quando scadrà la clausola di sospensione delle attuali regole, attivata per aiutare i paesi a far fronte alla pandemia di Covid-19.
Cosa cambia?
Come anticipa “la Stampa” nell’articolo a firma di Marco Bresolin, l’idea della Commissione è “di passare a un sistema in cui sono i singoli Stati a presentare piani con percorsi di rientro spalmati su più anni (quattro nelle intenzioni di Bruxelles): è il principio della “ownership” nazionale, la titolarità dell’iniziativa nelle mani dei Paesi”.
Anticipazioni confermate nelle scorse ore dal commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “Sono fiducioso. È un auspicio, ma è un auspicio fondato”, ha detto parlando con i giornalisti al termine di un evento di presentazione del libro di Lucia Annuziata “l’Inquilino”, al Parlamento europeo nel pomeriggio a Bruxelles, confermando che la fumata bianca è ad un passo.
E l’Italia?
“L’accordo che si profila “rappresenta un compromesso molto avanzato” “nell’interesse della stragrande maggioranza dei Paesi europei. Visto nell’ottica di un paese come l’Italia certamente c’è una maggiore gradualità nella riduzione del debito, c’è un incentivo agli investimenti che produce ancora maggiore gradualità nella riduzione del debito e quindi certamente è un’ottima operazione”, ha detto ieri Gentiloni nel corso della conferenza stampa insieme al vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis presentando gli orientamenti di bilancio dell’esecutivo Ue per il 2024