PA alla prova del PNRR, sfide presenti e future: il report FPA

presentato al Parlamento Ue. 2022 a luci e ombre: "processi di innovazione avviati ma ancora pochi risultati visibili"

2022 sotto il segno di segnali forti ma contrastanti per la Pubblica Amministrazione italiana, con molti processi di innovazione avviati ma ancora pochi risultati visibili. Ora, per avviare un reale cambiamento, è necessario accelerare il rafforzamento della macchina organizzativa, valorizzando le persone, facendo rete tra attori pubblici e privati, riducendo le diseguaglianze tra i territori e agendo per una sburocratizzazione a tutti i livelli.

Stato di salute PA

È quanto emerge dal Rapporto Annuale di FPA, la pubblicazione sullo stato e gli scenari futuri della Pubblica Amministrazione in Italia, presentata a Bruxelles, al Parlamento Europeo, da Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA, Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA, e Maria Ludovica Agrò, Responsabile scientifico per FPA per l’attuazione del PNRR, in un evento a cui è intervenuto l’Europarlamentare S&D Beatrice Covassi. Il volume è stato realizzato da FPA, società di DIGITAL360, con un lavoro collaborativo di analisi sui diversi ambiti di innovazione della PA italiana, dal cambiamento organizzativo alla digitalizzazione, dalla transizione verde alle politiche in tema di scuola e sanità.

Il report FPA

“Nel rapporto emergono forti incertezze e profonde discontinuità per la PA italiana, che nel 2022 si presentava ancora gravata da una certa difficoltà a interpretare e “processare” i segnali di cambiamento – ha detto Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -. La PA però oggi può contare su un progetto chiaro di rinnovamento, su un efficace quadro normativo e su ingenti risorse stanziate nel quadro degli impegni assunti con il PNRR e con la nuova programmazione europea. Impegni che necessitano di un deciso cambio di passo nel rafforzamento della macchina organizzativa, affinché sia in grado di interpretare i segnali sempre più forti che gli arrivano”.

“Consapevoli del legame che unisce il lavoro sul territorio delle singole PA e le indicazioni di intervento delle istituzioni europee, abbiamo voluto portare all’attenzione dei decisori europei e dei rappresentanti degli interessi nazionali a Bruxelles le considerazioni del Rapporto – spiega Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA -, presentando con l’occasione il prossimo FORUM PA 2023, il più grande momento di incontro e di confronto italiano sull’innovazione digitale e organizzativa della PA”.

Alla prova del PNRR

“La Pubblica Amministrazione è da sempre strumento essenziale per la competitività del sistema paese e la qualità della vita dei cittadini – ha detto l’Europarlamentare Beatrice Covassi -. L’Italia è il primo Paese beneficiario del PNRR con 222,1 miliardi: una risposta comune e solidale alla crisi sociale ed economica aperta dalla pandemia e un piano di ricostruzione rivolta ad un futuro che tenga insieme sostenibilità, innovazione e competitività nel contesto della doppia transizione digitale e ambientale. L’Annual Report di FPA ha evidenziato la centralità di questi temi e la potenziale maggiore efficienza della PA essenziale come strumento di coesione e progresso per il sistema paese”.

Annual Report, i dati

  • Il lavoro pubblico – Negli ultimi mesi importanti novità hanno interessato i dipendenti pubblici. Si sono susseguite l’approvazione dei nuovi contratti del pubblico impiego, lo sblocco e digitalizzazione dei concorsi, l’emanazione delle Linee di indirizzo per i nuovi fabbisogni professionali, la creazione del portale InPA per l’accesso a tutti i concorsi, il portale e la guida alla compilazione del PIAO, il programma Capacity Italy per gli enti nell’attuazione del PNRR. Sono state modificate le norme che riformano la responsabilità dei dirigenti e dei dipendenti pubblici, tutelando la discrezionalità di chi assume decisioni; è stato costruito l’ambizioso programma di formazione “Ri-formare la PA”.

 

  • Digitale – Il 2022 ha visto importanti passi avanti nei grandi progetti per la digitalizzazione della PA, con la diffusione delle piattaforme nazionali proseguita a ritmi incessanti, grazie alle amministrazioni locali, che hanno mostrato una capacità di sfruttarne le potenzialità. L’attuazione delle misure del PNRR per la PA digitale sta coinvolgendo i territori e si afferma la centralità degli enti locali nelle strategie di digitalizzazione, ma anche la contraddizione di un attivismo che riguarda prevalentemente le amministrazioni più avanzate.

Le identità digitali SPID sono arrivate a 33,5 milioni (erano 27,4 milioni a fine 2021), mentre le carte d’identità elettroniche (CIE) a 32,7 milioni (25,9 a fine 2021). E aumenta il numero di amministrazioni che consentono l’accesso ai servizi online: oltre 12.500 le PA attive su SPID (9.200 a fine 2021), oltre 6.200 quelle con l’autenticazione tramite CIE. È proseguita la crescita esponenziale di pagamenti digitali attraverso pagoPA, di cui nel 2022 sono state eseguite circa 332 milioni di transazioni, +103% rispetto al 2021, per oltre 61 miliardi di euro (+80% rispetto all’anno precedente). L’app IO ha oltre 32,3 milioni di download (erano 24,5 milioni a fine 2021), con più di 12.200 PA attive (contro le circa 6.900 del 2021) e 171.000 servizi disponibili (contro i 77.000 dell’anno precedente).

 

  • Scuola – Il PNRR è un’occasione unica per portare innovazione nella didattica e affrontare problemi cronici che ancora interessano il comparto della scuola. Solo per citare alcuni dati, è ancora forte il gap di apprendimento per cui in ben sette Regioni italiane il 50% degli adolescenti alla fine della scuola superiore non raggiunge le competenze adeguate di italiano. Resta alto il numero di NEET, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, e forte lo scollamento dal mondo del lavoro.