Meloni al Cop27 in Egitto: cosa dirà nel suo primo vertice internazionale

Tra clima e diritti umani, Giorgia Meloni è sbarcata a Sharm el-Sheikh per la Cop27 dell’Onu. Possibili bilaterali con Al Sisi, Scholz, Sunak e Macron.

Dopo la missione a Bruxelles per presentarsi ai vertici dell’Unione europea, Giorgia Meloni è partita per il suo primo vertice internazionale da presidente del Consiglio italiano. Un viaggio a Sharm el-Sheikh per la Cop27 dell’Onu, dove si parlerà in primis di clima e diritti umani, ma in cui faranno inevitabilmente capolino tutti i temi internazionali vista la presenza di quasi tutti i maggiori leader europei.

Riduzione emissioni

Meloni interverrà oggi in sessione plenaria, nel quadro dell’impegno italiano alla riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, assunto dell’Europa, e del raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. Nei negoziati di Sharm El Sheik le posizioni dei 27 paesi membri saranno strettamente coordinate in ambito europeo, sulla base del costante raccordo che ha preceduto e che accompagnerà i negoziati. Tuttavia, non tutti i paesi hanno presentato impegni di riduzione delle emissioni altrettanto ambiziosi.

Come si evince dal rapporto pubblicato dal Segretariato della Convenzione il 27 ottobre scorso, infatti, l’insieme degli impegni non è sufficiente a mantenere l’innalzamento della temperatura al 2100 a 1.5 °C, come sancito dall’Accordo di Glasgow (Cop 26, novembre 2021), dov’è stato ribadito l’impegno di oltrepassare l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno nella Finanza per il Clima verso i Paesi in via di Sviluppo e altri paesi vulnerabili.

Senza contare che l’assenza alla Cop 27 di alcuni tra i principali paesi emettitori di CO2, come Cina, Russia e India, mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi della Conferenza. Sullo sfondo, resta la consapevolezza che la transizione giusta è uno degli elementi chiave riconosciuti dall’Accordo di Parigi per garantire che la transizione verso la decarbonizzazione dell’economia avvenga in modo equo. Questo significa, nelle aspirazioni dei protagonisti principali, non lasciare indietro nessuno, e garantire che l’azione globale e locale per il clima protegga il pianeta, le persone e l’economia.

Possibili bilarerali

Presenti i maggiori leader europei, dal britannico Sunak al tedesco Scholz al francese Macron, e dunque non è da escludere che possano tenersi anche dei vertici bilaterali. Anche con il padrone di casa Al Sisi, sebbene i rapporti fra Italia ed Egitto siano ai minimi storici dopo il caso di Giulio Regeni e quello più recente di Patrick Zaki. La diplomazia del Cairo, riferiscono fonti egiziane di alto livello, sta lavorando per organizzare un incontro vis a vis con il presidente Abdel Fattah al-Sisi che non sarebbe ancora in agenda.