La crisi energetica e il conseguente forte aumento delle bollette non si è ancora riflessa sulla crescita dell’economia europea, che nel secondo trimestre beneficiava ancora delle riaperture e della forte domanda dei consumatori post-pandemia. Osservando però gli indici che misurano la fiducia dei consumatori, la preoccupazione emerge tutta. Una declinazione di questi timori, in attesa di vedere di quanto saranno tagliati i consumi discrezionali (ovvero dei beni di non stretta necessità), si avverte sui livelli di risparmio: c’è chi lo incrementa per far fronte alle maxi bollette invernali e chi deve metterci mano perchè già fatica ad arrivare a fine mese.
Una locomotiva in pericoloso rallentamento
A preoccupare di più, in questo momento in Europa, è la principale economia del blocco, anche perchè la Germania è la più esposta al potenziale blocco delle forniture di gas russo. Ciò sta provocando un’impennata dei costi energetici, che sta colpendo le aspettative e le tasche dei cittadini.
La fiducia dei consumatori tedeschi, secondo i dati dell’istituto GfK, è scesa a un nuovo minimo storico per il terzo mese consecutivo, con la propensione al risparmio che è salita al valore più alto in più di undici anni. “Il timore di un aumento significativo dei costi energetici nei prossimi mesi sta costringendo molte famiglie a prendere precauzioni e a mettere da parte i soldi per le future bollette energetiche”, ha spiegato l’analista di GfK Rolf Buerkl, aggiungendo che tale comportamento sta deprimendo ulteriormente il clima sui consumi in termini di minore disponibilità di denaro per altri acquisti.
Pochi giorni fa l’IFO Institute ha detto che l’inflazione sta consumando i risparmi aggiuntivi dei tedeschi. “I risparmi extra che molte famiglie hanno accumulato durante la pandemia di coronavirus sono ora svaniti. Allo stesso tempo, i prezzi al consumo continueranno a salire bruscamente. Questo purtroppo significa che i consumi privati non riusciranno a trainare l’economia tedesca per il resto dell’anno”, ha spiegato Timo Wollmershauser, Head of Forecasts dell’IFO.
La tenuta estiva dell’Italia
Il sentiment dei consumatori italiani si è riportato ad agosto sui livelli di giugno, comunque bassi. Guardando alle singole serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori, l’Istat fa notare che c’è stato un aumento di tutte le variabili ad eccezione dei giudizi sulla situazione economica familiare e di quelli relativi alla possibilità di risparmiare in futuro che rimangono stabili rispetto al mese scorso.
“Certo, il livello assoluto dell’indice rimane molto basso (vicino ai minimi del 2020), ma il rimbalzo di agosto segnala che il deterioramento non ha accelerato durante l’estate – ha commentato Paolo Pezzoli, Senior Economist di ING – La tenuta del mercato del lavoro (aiutata dalle assunzioni legate al turismo) e le forti misure messe in atto dal governo per limitare l’impatto degli shock dei prezzi di gas ed elettricità sui bilanci delle famiglie hanno molto probabilmente sostenuto gli animi dei consumatori”.
Francia e Regno Unito
È risultata leggermente in miglioramento la fiducia dei consumatori francesi ad agosto 2022, dopo sette mesi di cali consecutivi, anche se rimane ben al di sotto della sua media di lungo periodo. Il sentiment dei consumatori nel Regno Unito è invece continuato a diminuire. I livelli record di inflazione hanno fatto scendere l’indice della fiducia dei consumatori GfK, un barometro economico importante, al nuovo record negativo ad agosto.